Dentro all’iPad 2

14/03/2011 07:01 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Il nuovo tablet finalmente si svela e possiamo capire meglio come e dove Apple ha speso gli sforzi, per migliorare un prodotto già di grande successo.
Grazie agli esperti californiani di iFixit (e non solo, vedrete poi) possiamo vedere come è fatto l’iPad 2.

11-10764b_ipad2ifixit01Il tablet di seconda generazione è in vendita solo in USA da venerdì pomeriggio (dalle ore 5 nei vari fusi orari) e già i tempi di consegna denunciano le scorte esigue: questi sono rapidamente passati per gli ordini online da 2/3 giorni a 3/5 giorni a 2/3 settimane e adesso gli statunitensi si vedono prospettata un’attesa di 3/4 settimane, mentre molti negozi ne sono già privi. Quindi è bene prepararsi alle brutte notizie, come quelle dell’anno scorso, sull’arrivo dell’iPad 2 in Italia?

Ma passiamo alla tecnica. La forma esterna l’avevamo già vista, con quel retro più appiattito (in questo caso si tratta del modello A1395 solo Wi-Fi, sennò ci sarebbe stata la zona nera per identificare il modello 3G), ora vediamolo all’interno.

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Per cominciare ad aprirlo serve riscaldare la cornice del vetro e poi questo si staccherà, lo tiene ancorato soltanto una gran quantità di adesivo.

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Per ridurre tutto lo spessore del 33% Apple ha dovuto scegliere un vetro più sottile (0,62 contro 0,85 mm della prima generazione) e pure lo schermo LCD, che passa da 3,2 a 2,4 mm. Fate attenzione alle macchie gialle già individuate in qualcuno dei display dell’iPad 2. Quando sarà possibile cercate di verificare subito (magari in negozio) l’eventuale difetto, per una rapida sostituzione.

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Scollegato lo schermo LCD si rivelano i 3 pacchi di batterie, per un totale di 3,8 V da 6.930 mAh e 25 W/h (l’iPad 1 usava una batteria da 24,8 W/h), con tante ottimizzazioni software per poter mantenere la stessa durata del vecchio modello da 10 ore.

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Così invece si scollega il touch screen dal resto delle componenti ancora incastrate dentro all’iPad 2, poi il connettore del volume audio ed infine il connettore Dock dalla scheda logica.

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Con grande facilità, a questo punto, si può estrarre la scheda logica “corazzata” dal case metallico dell’iPad 2 (assottigliato anche quello).

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Una volta scoperta si riconoscono alcuni chip, in questa zona 2 Broadcom per controllare il touch screen, già visti nell’iPad 1.

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Eccola nella sua interezza: Apple A5 (in rosso), memoria NAND da 16 GB Toshiba (arancio), chip Apple che forse camuffa un Dialog Semi (giallo), chip Texas Instruments che lavora assieme ai Broadcom per il touch screen (blu), chip per la gestione energetica (smeraldo).

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Ci si chiedeva se era Samsung o TSMC – Taiwan Semiconductor Manufacturing Company a produrre per Apple il nuovo A5, dalle radiografie del processore @ 45 nm, pubblicate da Chipworks e TechInsight, si evince che è ancora Samsung, come per i chip A4 e precedenti utilizzati da Apple. L’A5 misura 12,1 x 10,1 mm e l’A4 7,3 x 7,3 mm. Si tratta di un processore con 2 nuclei ma rallentato sotto ai 900 MHz e con 502 MB di memoria LP DDR2 (al posto dei 256 MB LP DDR dell’iPad 1), con integrata la potente GPU PowerVR SGX 543MP2 (al posto del PowerVR GSX 535 usato nel primo iPad con processore A4, che girava @ 1 GHz). Gli unici ARM con supporto a nuclei multipli, ARM11 ed ARM Cortex A9, ma certezze sul dual core A5 non ce ne sono ancora.

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Nella scheda Wi-Fi/Bluetooth troviamo il processore Broadcom BCM4329, già visto nell’iPad di prima generazione e nell’iPhone 4.

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La foto della scheda 3G pubblicata da EE Times rivela praticamente gli stessi chip visti nell’iPhone 4 CDMA (Qualcomm MDM6600 per GSM/GPRS/EDGE/HSDPA/HSPA+ e CDMA/EV-DO, più Skyworks, Avago e Toshiba), infatti quest’unico prodotto basato su tecnologia Gobi può far funzionare l’iPad 2 GSM e l’iPad 2 CDMA, anche se il primo è dotato dello sportellino per inserire la scheda micro SIM ed il secondo non ce l’ha. Ricordiamo che le funzioni GPS le ha solo il modello 3G.

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Le batterie ai polimeri di litio sono saldamente incollate al case in alluminio, ci vuole una certa forza, pazienza ed esperienza per staccare i 3 pacchi.

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Ora si può togliere la camera posteriore ed il giroscopio di STMicroelectronics, che riconosce i movimenti sui 3 assi.

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Questo circuito sostiene sia la camera frontale VGA che il microfono ed il mini-jack per il connettore audio, utili per la videochiamata FaceTime.

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Infine resta da scollegare il circuito del doppio altoparlante, molto piccoli e che assicurano un audio mono.

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Questo è tutto l’esploso delle parti scollegabili dell’iPad 2.

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Ecco tutte le precedenti fotografie di iFixit pubblicate da setteB.IT: MacBook Pro (novembre 2006), iPod shuffle 2G (novembre 2006), AirPort Extreme (febbraio 2007), Apple TV (marzo 2007), iPhone (luglio 2007), iPod classic (settembre 2007), iPod nano 3G (settembre 2007), iPod touch (settembre 2007), MacBook Air (febbraio 2008), iPhone 3G (luglio 2008), gli iPod nano 4G ed iPod touch 2G (settembre 2008), MacBook 13″ (ottobre 2008), MacBook Pro 15″ (ottobre 2008), MacBook Pro 17″ (febbraio 2009), iMac 20″ (marzo 2009), Mac mini con 5 USB (marzo 2009), iPod shuffle 3G (marzo 2009), MacBook Pro 13″ (giugno 2009), iPhone 3GS (giugno 2009), iPod nano 5G (settembre 2009), iPod touch 3G (settembre 2009), MacBook 13″ bianco (ottobre 2009), Magic Mouse (ottobre 2009), iMac 27″ (ottobre 2009), Mac mini server (ottobre 2009), iPad Wi-Fi (aprile 2010) [con relativo chip Apple A4], MacBook Pro 15″ con Core i5 (aprile 2010), iPad Wi-Fi + 3G (maggio 2010), MacBook 13″ con batteria da 10 ore (maggio 2010), Mac mini con HDMI (giugno 2010), iPhone 4 (giugno 2010), Magic Trackpad (luglio 2010), iPod shuffle 4G (settembre 2010), iPod nano 6G (settembre 2010), iPod touch 4G (settembre 2010), Apple TV 2G (settembre 2010), MacBook Air 11,6″ (ottobre 2010), iPhone 4 CDMA (febbraio 2011) e MacBook Pro 15″ con Thunderbolt (febbraio 2011).



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