Dentro al MacBook Air 11,6″

22/10/2010 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Bisogna vederlo dentro per capire come Apple ha infilato in uno spessore tanto sottile tutte le novità di questo simil-netbook, partendo dalle memorie flash e terminando con le batterie. Tutta filosofia perché non c’è nulla che potrà sostituire l’utente.
Dei 2 modelli di MacBook Air presentati da Apple mercoledì scorso, iFixit ha smontato la novità del quasi netbook, ovvero il prodotto con codice A1370.

42-09915b_mba11pollici01Da questa categoria di laptop portatili mutua solo le dimensioni estremamente contenute, tanto da avere un display da 11,6 pollici, ma non la bassa qualità ed il basso prezzo dei vari PC sul mercato.

Come di consueto ecco le fasi dello smontaggio che ci hanno regalato con competenza sopraffina gli esperti californiani.

Assieme al computer Apple fornisce l’alimentatore, che è sempre da 45 W ma più piccolo del modello precedente, come si vede accanto.

Come si può vedere dal lato destro (senza lo slot SD, invece presente nel “fratello maggiore”) le dimensioni di questo modello sono decisamente più contenute della precedente generazione con schermo da 13 pollici, la forma a punta è stata ulteriormente accentuata.

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Altro confronto dimensionale (29,95 x 19,2 contro 32,5 x 22,7 ma sempre uno spessore che passa da 1,7 a 0,3 cm) con il fratello maggiore e/o la precedente generazione di MacBook Air, con accanto la novità del drive con il software di ripristino per questo computer.

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Il tasto d’accensione è ora perfettamente integrato nella tastiera.

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Apple non ama che i suoi computer possano essere aperti da qualcuno che non sia l’assistenza ufficiale, ma iFixit non si ferma certo davanti a speciali viti Torx a stella.

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Si svela il particolarissimo interno di questo nuovo computer portatile, con 6 blocchi di batterie per un totale di 35 Wh ad occupare gran parte della zona più sottile (auguri a chi appoggerà i polsi sull’alluminio, a destra e sinistra della trackpad, specialmente in estate).

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In questo modello la carica dovrebbe durare circa 5 ore, ma con un piccolo display LED e l’assenza di un hard disk non è difficile crederlo.

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Un classico SSD non c’è, Apple si è fatta fare apposta una memoria flash su una scheda molto compatta, che si interfaccia con la scheda madre tramite un piccolo connettore sul fondo.

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Ecco il fronte retro della memoria, in questo caso 64 GB “firmata” Toshiba con 4 chip di memoria dello stesso produttore giapponese, più un controller sempre di Toshiba ed una memoria cache di Micron.

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Il classico chip wireless di Broadcom (Bluetooth/Wi-Fi) è assemblato diversamente per il MacBook Air.

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Togliendo poche altre viti si può estrarre la sottile e compatta ventola per il raffreddamento interno, posta nella zona più alta del computer.

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Una piccola scheda supporta i connettori di destra, qui troviamo il connettore magnetico MagSafe per l’alimentazione, la prima porta USB ed il mini-jack dell’uscita audio, gestita dal chip Cirrus Audio.

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Mentre dall’altra parte c’è la seconda porta USB e l’uscita video Mini DisplayPort, qui vediamo anche il retro della scheda estratta prima.

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Tutti i chip della memoria RAM (2 GB standard o 4 opzionali) sono saldati sulla scheda madre, qui non ci potrà mai essere un aggiornamento da parte dell’utente, come null’altro di questo computer.

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Copre la coppia di chip principali, CPU e GPU, la canalina di dispersione del calore, che va verso la ventola.

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Riconosciamo gli altri processori: in giallo la RAM fornita da Elpida, in rosso l’Intel Core 2 Duo @ 1,4 GHz, in arancio il chip grafico nVidia GeForce 320M e poi altri minori.

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Questi sono gli altoparlanti stereo, che si scollegano con l’apposito attrezzo divaricatore.

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Sul retro della trackpad di grandi dimensioni ch’è un chip Broadcom, capace di riconoscere i gesti delle dita delle mani.

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Il display si stacca svitandolo dal fondo del computer, è un vero formato 16:9 da 1.366 x 768 pixel, ma pur sempre del non gradito da tutti schermo lucido.

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Infine ecco l’esploso di tutte le parti smontate.

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Ecco tutte le precedenti fotografie di iFixit pubblicate da setteB.IT: MacBook Pro (novembre 2006), iPod shuffle 2G (novembre 2006), AirPort Extreme (febbraio 2007), Apple TV (marzo 2007), iPhone (luglio 2007), iPod classic (settembre 2007), iPod nano 3G (settembre 2007), iPod touch (settembre 2007), MacBook Air (febbraio 2008), iPhone 3G (luglio 2008), gli iPod nano 4G ed iPod touch 2G (settembre 2008), MacBook 13″ (ottobre 2008), MacBook Pro 15″ (ottobre 2008), MacBook Pro 17″ (febbraio 2009), iMac 20″ (marzo 2009), Mac mini con 5 USB (marzo 2009), iPod shuffle 3G (marzo 2009), MacBook Pro 13″ (giugno 2009), iPhone 3GS (giugno 2009), iPod nano 5G (settembre 2009), iPod touch 3G (settembre 2009), MacBook 13″ bianco (ottobre 2009), Magic Mouse (ottobre 2009), iMac 27″ (ottobre 2009), Mac mini server (ottobre 2009), iPad Wi-Fi (aprile 2010) [con relativo chip Apple A4], MacBook Pro 15″ con Core i5 (aprile 2010), iPad wi-Fi + 3G (maggio 2010), MacBook 13″ con batteria da 10 ore (maggio 2010), Mac mini con HDMI (giugno 2010), iPhone 4 (giugno 2010), Magic Trackpad (luglio 2010), iPod shuffle 4G (settembre 2010), iPod nano 6G (settembre 2010), iPod touch 4G (settembre 2010) e Apple TV 2G (settembre 2010).



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