Come monetizzare offrendo il Wi-Fi gratis. Caso Starbucks

16/08/2010 07:03 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001E’ solo un costo l’installazione degli hotspot nei luoghi pubblici frequentati dai consumatori? Le caffetterie più famose del mondo spiegano il perché della svolta.
Mashable ha intervistato Adam Brotman, il responsabile dei progetti digitali di Starbucks, la catena di caffetterie con sede a Seattle e migliaia di punti vendita in tutto il mondo, Italia esclusa.

33-09492b_wifiauchancinisellobNon vi racconteremo di caffè, frappuccino e le altre bevande dal fascino e calorie all’opposto del nostrano espresso, ci concentreremo invece sul Wi-Fi.

Oltre 2 mesi fa veniva promesso l’accesso gratuito alla rete wireless dei negozi Starbucks in nord America, ancora una chimera in Italia perché si deve passare dalle noiose ed inutili procedue del decreto Pisanu, che obbligano ad una sorta di identificazione di ogni utente.

Starbucks ha pianificato di attivare entro l’autunno un servizio che ha denominato SDN – Starbucks Digital Network e che fornirà contenuti premium esclusivi, forniti da Apple, Nickelodeon, New York Times, Wall Street Journal, USA Today, Rodale, Yahoo!, Zagat ed altri. Tanto per iniziare la musica di iTunes sarà scaricabile gratuitamente con selezionate canzoni scelte appositamente per i clienti di Starbucks.

Brotman spiega che questi prodotti digitali saranno disponibili solo sulle reti Wi-Fi delle caffetterie Starbucks, l’azienda sa che gli utenti pagherebbero per tutto questo ma ha invece deciso di offrirli gratis per trattenerli nel negozio e vendere bevande o cibo. Attualmente un cliente con un computer resta 60 minuti mentre uno con un dispositivo mobile 15 minuti.

Per esempio un giorno un cliente con un iPad sotto al braccio potrebbe entrare in uno Starbucks, ordinare un caffè molto lungo e sorseggiarlo da una poltrona della caffetteria, mentre accende il suo tablet e scarica un libro digitale gratuito.

Yahoo! sta già cercando produttori per riempire di contenuti il portale SDN.

Anche nella grande rete Wi-Fi disponibile nei ristoranti McDonald’s d’Italia si deve sottostare all’invio dei riferimenti della carta d’identità e del numero di telefono cellulare con scheda SIM italiana. In USA ed in gran parte del resto del mondo basta cliccare il tasto che fa accettare le condizioni d’uso.

Stando questa bizzarria, ancora rinnovata fino al 31 dicembre 2010, in ordine sparso vari comuni italiani ci stanno provando ad aprire hotspot Wi-Fi pubblici, come l’ultimo caso di Forlì.

Sempre più esercizi commerciali hanno richiesto la licenza (perché ci vuole anche questa) per fornire ai clienti e visitatori un hotspot regolato con l’identificazione degli accessi, una recente segnalazione riguarda il centro commerciale Auchan di Cinisello Balsamo, tra Milano e Monza. Qui sono esposti svariati cartelli (come quello illustrato accanto) che indicano la presenza del Wi-Fi, nel caso specifico gestito da WIFIproject di Macerata, società che vanta la rete Internet in ben 23 centri commerciali, 28 alberghi, 15 bar/discoteche, 3 ristoranti, 3 negozi, 2 scuole, 1 parco, 1 campeggio ed 1 sala giochi, eccoli nella mappa.

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