Apple riduce le lobby trimestrali di 60.000 dollari all’anno

31/08/2010 21:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Nel secondo trimestre del 2010 Apple ha pagato 330.000 dollari agli organismi di Washington per sostenere le battaglie governative ritenute giuste.
Da quando è obbligatorio dichiarare i contributi delle aziende ed associazioni USA agli organismi di Washington, per legiferare in favore degli interessi delle lobby, Apple ha sempre pagato.

Il Congresso e Senato hanno pubblicato i dati e si scopre che Apple ha versato 330.000 dollari nel secondo trimestre del 2010 (quando 12 mesi prima ne aveva spesi 60.000 in più e 120.000 in più nello stesso periodo del 2008). Però, sommando al secondo anche primo trimestre, Apple finora ha pagato 890.000 dollari, nella prima metà del 2008 la spesa era stata di 720.000 dollari.

Nell’ultimo quarto Apple si è concentrata, tramite i rappresentanti Lisa Errion, Joseph Fortson, Joshua Tenuta e sotto la supervisione di Catherine Novelli, sui contributi alla neutralità della rete, all’ecologia, all’educazione, al diritto d’autore, alla riforma dei brevetti, alla semplificazione delle tasse, all’abbattimento del crimine nei negozi, alla riforma sanitaria, ai problemi dei lavoratori, alla sicurezza delle batterie ed altri materiali pericolosi, alle spese sulle transazioni elettroniche, alla riforma di Wall Street ed altro ancora.

Contrariamente a quello che succede in altri paesi le sovvenzioni agli enti governativi in USA sono legali, se pubblicamente dichiarate. Altrove sono segrete e qualcuno le chiama bustarelle, proprio perché gli interessi sono celati.



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