Search: T-Mobile da Yahoo! a Google, Bing censura gli arabi

08/03/2010 07:05 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001La censura avanza, anche se in modo scomposto o pretestuoso e qualcuno cambia il motore di ricerca preferito.
Siamo ancora in attesa di azioni pratiche rispetto alle rivendicazioni di Google in Cina per un motore di ricerca senza censure di regime. Ma la censura non riguarda solo Pechino.

10-08367b_terminiarabivietatiNei paesi arabi il motore di ricerca di Microsoft, Bing, è più realista del sultano su termini di origine sessuale e li censura ancora prima che intervenga la sciabola del regnante-petroliere.

Secondo ONI – OpenNet Initiative le parole che vedete accanto, sia scritte in caratteri arabi che in inglese, nella prima metà di gennaio non hanno offerto risultati se Bing è settato sulle nazioni mediorientali. La lista non è completa, sarebbero circa 100 parole in arabo (tra le varianti esistenti) e 60 in inglese quelle “vietate”.

Tutto è filtrato da Bing su questo argomento, evidentemente scottante. Il motore di ricerca spiega che il SafeSearch è attivato in quel paese apposta per non fornire risultati dal contenuto dedicato agli adulti… anche se sono adulti gli arabi che cercano qualcosa con Bing. Non si tratta di un blocco geografico basato sull’IP di provenienza ma solo sulla scelta del paese per il motore di ricerca.

Dalla mappa delle censure, costantemente aggiornata da ONI, il test effettuato su queste parole è stato effettuato in Algeria, Emirati Arabi Uniti, Giordania e Siria. Anche in Cina, Hong Kong, India, Malesia, Singapore, Tailandia, Taiwan, Turchia la parola “sex” è censurata e, preparatevi, in Corea il motore di ricerca vuole sapere se l’utente ha almeno 19 anni prima di proseguire.

Non si vergognano però in molti paesi arabi a mutilare “tradizionalmente” le parti intime delle bambine, ma questo sarebbe un discorso che ci porterebbe fuori dai temi che ci sono propri, quindi approfondite qui o qui.

Microsoft, che ha finalmente realizzato la collaborazione con Yahoo!, si lamenta del grande mercato in mano a Google ma ha già confermato che seguirà tutte le indicazioni dei governi locali, non importa se democratici o no.

Da paidContent arriva la notizia che il carrier statunitense più piccolo dei big in USA, T-Mobile, ha abbandonato Yahoo! quale motore di ricerca di base per i suoi clienti, offrendo Google. Sarà che Google ha scelto T-Mobile come primo fornitore d’accesso per modello di debutto del sistema operativo Android?

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