AppleCare, ma per il resto c’è il call center Steve Jobs

08/03/2010 07:04 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Il CEO di Apple ha l’hobby di rispondere personalmente, seppur succintamente, a qualche fortunato che vuole tentare questa strada risolutiva e definitiva.
Non c’è niente come la parola di Steve Jobs per avere certezze su Apple. Si possono fare domande a mille persone del resto della piramide dirigenziale ma il più delle volte non si viene degnati della minima attenzione, in parte marginale si hanno repliche vaghe dall’utilità pari a zero e qualcuno ottiene risposte, ma a volte di segno opposto tra loro.

Il fattore sul quale non si può far affidamento è se e quando Steve Jobs decide di dare una risposta.

Per fortuna chi ottiene una attenzione dall’indirizzo email di Jobs (che sarebbe scorretto diffondere senza il consenso del proprietario, ma è facilmente intuibile) ha capito che è importante condividere con tutti le “priceless” risposte del capo di Apple.

Pochi giorni fa Steve Jobs scriveva “non preoccuparti, FCP è vivo e sta bene” in relazione al preoccupante licenziamento di un grande numero di addetti di Final Cut Pro.

Adesso al DJ svedese Jezper Söderlund è arrivato un messaggio ancora più corto: “no”.

La risposta negativa del CEO di Apple è relativa alla richiesta d’informazioni sull’uso del tethering (condivisione di rete) tra un iPad con Wi-Fi e l’iPhone capace di sfruttare il 3G. Non una grande spiegazione ma almeno una certezza, informazione che manca dalle pagine ufficiali del prossimo tablet di Apple.

Sarà che in USA si lamentano (giustamente) delle promesse mancate per mesi di attivazione del tethering da parte di AT&T, ma certo il tema è caldo in quei paesi dove l’abbonamento dati per iPhone non ha limiti di traffico ed invece molto meno richiesto dove i limiti ci sono (come in Italia) e gli operatori hanno aperto il tethering per aumentare i consumi, tentando di guadagnare di più.

Steve Jobs quando ha voglia accende il suo iPhone e si legge le migliaia di messaggi che probabilmente riceve quotidianamente, con le richieste più diverse (qualcuna assurda). Certo sarebbe più facile che l’azienda rispondesse di più a dubbi e problemi della clientela, nell’attesa ci pensa il “premiato” call center Steve Jobs.



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