“Tassa” sull’802.11n in Italia: lunedì sapremo

19/01/2007 23:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Ci stiamo chiedendo da alcuni giorni se la discussa "tassa di abilitazione" che graverà sugli statunitensi sarà da pagare anche all'estero. Sull'entità e le modalità Apple ci dirà qualcosa solo lunedì.

Ci stiamo chiedendo da alcuni giorni se la discussa "tassa di abilitazione" che graverà sugli statunitensi sarà da pagare anche all'estero. Sull'entità e le modalità Apple ci dirà qualcosa solo lunedì.
 
Apple ha rilasciato al Macworld Expo di San Francisco la versione provvisoria del sistema wireless 802.11n che sarà definito solo, pare, nel 2008.

802.11n è una funzione nuova della rinnovata AirPort Extreme e della Apple TV, ma non solo.

Fin dallo scorso settembre era stata notata la presenza, latente, del più potente sistema (candidato) Wi-Fi su alcuni Mac già abilitati all'802.11a/b/g. Per la precisione i modelli che incorporano il processore Core 2 Duo e poi pure gli Intel Xeon (tranne l'iMac 17" con Core 2 Duo @ 1,83 GHz).

Da Cupertino, in questi ultimi giorni, hanno fatto sapere al popolo statunitense che secondo le normative fiscali della SOP – Statement of Position 97-2, l'abilitazione delle funzioni 802.11n sui Mac compatibili venduti finora, non potrà essere gratuita.

Secondo la norma, ogni software significativo distribuito da un'azienda statunitense relativo ad hardware fornito in precedenza, deve avere un riscontro fiscale nei libri contabili, non può essere fornito gratuitamente.

Ebbene, a breve, sull'Apple Store USA sarà possibile pagare 1,99 dollari per acquistare l'abilitazione dei Mac venduti finora. Come funzionerà il sistema per attivare 802.11n draft non è ancora stato chiarito. Sui nuovi Mac tale funzione wireless sarà automaticamente abilitata, anche se non si conosce la data del discrimine.

L'ufficializzazione della cifra per gli Stati Uniti è avvenuta contemporaneamente grazie alle dichiarazioni di Teresa Brewer (marketing hardware) su Macworld e di Lynn Fox (portavoce) su C|net, piuttosto che con un comunicato stampa per tutti, smentendo le voci in circolazione sul pagamento di 4,99 dollari.

Ora, secondo la consueta regola, applicata da Apple, che prima arrivano gli Stati Uniti e poi, eventualmente, tutto il resto del mondo (nonostante ormai il fatturato dipenda per il 42% dalle attività internazionali, ndr), ci giunge la conferma ufficiale da Tiziana Scanu, portavoce di Apple Italia, che "lunedì dovrebbero darmi l'eventuale prezzo per l'Europa/Italia".

E' praticamente sicuro che anche nel resto del mondo tale "tassa", seppur minima, debba essere applicata da Apple (o meglio da Braeburn Capital), in quanto azienda con sede negli Stati Uniti e che paga le tasse a Washington.

Resta da capire l'ammontare della cifra in euro per l'Unione e, in particolare, l'Italia. Probabile che anche dalle nostre parti si debba pagare 1,99 euro sui rispettivi Apple Store nazionali ma attendiamo ancora questo weekend per avere le certezze necessarie.

Sarà una notizia gradita se invece Apple decidesse che gli europei non devono pagare, perché si fa riferimento alle società Apple Operations Europe o Apple Operations International, che hanno sede in Irlanda e in questa nazione paga le tasse, quali effettive sovrintendenti alle attività economiche nel nostro continente. In Irlanda non esiste una normativa come la SOP 97-2.



setteB.IT – la settimana digitale vista dall'utente mac