La Stampa su iPad, c’è ancora da fare per mantenere le promesse

13/07/2010 09:30 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Di multimedia per ora nemmeno l’ombra e qualche impaginazione sembra non solo traslata dal giornale, ma fatta pure male. Ci dicono però che si tratta di una beta, allora rimandiamo a settembre.
Se la stampa vuole sopravvivere all’evoluzione tecnologica deve cambiare, sembra che a La Stampa lo abbiano capito. Almeno nelle intenzioni.

28-09293b_mariocalabresiipadAlla prova pratica però sale un senso di delusione, oggi il quotidiano di Torino annuncia la disponibilità gratuita su App Store di “La Stampa iPad edition” ed il direttore Mario Calabresi racconta in modo più dinamico della concorrenza (non fosse altro perché il video lo riprende su un treno, sponsor del giornale, mentre consulta il giornale da un iPad 3G… infatti il Wi-Fi ancora latita sui binari italiani), in un video fuori sync, che si tratta di un mix tra tradizione e futuro.

Del futuro tanto promesso ad oggi non c’è traccia, il massimo del multimedia che si può ottenere oggi 13 luglio (l’applicazione sarebbe stata battezzata venerdì scorso da Apple) è lo scorrimento orizzontale di 4 foto sulla pagina iniziale.

Tra carta e tablet è ancora insuperabile la versione pubblicata online del giornale in mano alla famiglia Agnelli da 90 anni (su 143 della sua storia). La consultazione de La Stampa in questa versione per il tablet di Apple contempla l’edizione odierna e quella dei 6 giorni precedenti.


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La smania di non arrivare troppo tardi rispetto agli altri giornali italiani ha partorito un bambino non cieco ma molto miope. Da Torino avevano ironizzato sulle versioni PDF degli altri giornali ma hanno fatto qualcosa di non molto diverso con questa prima versione. Però i colleghi ci hanno spiegato (non che fosse scritto da qualche parte) che si tratta ancora di una versione beta pubblica e, per fortuna, ancora gratis. Prima o poi diventerà a pagamento.

La versione per iPad del quotidiano, che sarà seguita da una redazione apposita, si evolverà (la 1.0.1 sarebbe già pronta) e si suppone che per settembre raggiungerà gli obiettivi prefissati.

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Il giornale in forma elettronica si dovrebbe aggiornare 3 volte al giorno. Ammesso che a qualcuno faccia piacere ascoltare invece che leggere un editoriale, quello quotidiano di Gramellini lo sarà in futuro. Video non ne abbiamo trovati e gallerie fotografiche neppure. L’impaginazione è rigida e la dimensione dei caratteri è fissa, neppure si può copiare un paragrafo ed inviarlo via email segnalando l’articolo ad un amico, anche perché link alla versione online non ce ne sono. Per tutto questo arriverà presto un aggiornamento.

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Come dice Calabresi presentando l’edizione elettronica del suo giornale, qui si vuole uscire dalla gabbia grafica tradizionale. Il giornale elettronico si legge in verticale o in orizzontale ma sembra decisamente un riassuntino dei tanti articoli presenti su carta ed online, anche cliccando la parte inferiore “altri articoli” appaiono pochi titoli, vien da esclamare “tutto qui?”.

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Sfogliando (si fa per dire) ulteriormente la versione elettronica del giornale si trova un menu per argomenti in alto a destra, ma cliccando in modo casuale altri articoli appaiono impaginazioni a colonna (in quella gabbia grafica che il direttore vorrebbe dimenticare) che non riempiono certamente bene lo schermo, altri menu appaiono addirittura vuoti.

C’è ancora molto da fare per distinguersi dagli altri e rendere la lettura di un giornale su un tablet come sarebbe lecito attendersi.

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