La pubblicità di Apple su iPhone/iPad/iPod touch sarà iAd

29/03/2010 07:01 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001A breve distanza dal lancio dell’iPad Apple presenterà ai pubblicitari una piattaforma per mostrare banner sugli schermi dei dispositivi mobile.
E’ ora di far fruttare l’acquisizione di inizio anno di Quattro Wireless da parte di Apple.

Secondo MediaPost sarebbe previsto per mercoledì 7 aprile l’esordio della piattaforma pubblicitaria iAd (“i” minuscola è la firma di Apple mentre “ad” è l’abbreviazione di advertising, ovvero pubblicità). Non troppo causalmente a 3 giorni dalla disponibilità dell’iPad.

Questo sarebbe un altro tassello del difficile rapporto tra Apple e Google, che si sono “schiacciate i calli” vicendevolmente negli ultimi tempi. Anche se le ultime cronache direbbero che Steve Jobs ed Eric Schmidt sarebbero tornati amici.

Google ha strappato ad Apple AdMob a fine 2009, pagandola un prezzo quasi triplo rispetto a quello che ha sborsato Apple per “ripiegare” sul concorrente specializzato nei banner per dispositivi mobile. Google ha anche recentemente perso uno dei massimi responsabili della pubblicità, David Fischer è passato a Facebook.

I pubblicitari attendono di capire come Apple si proporrà sul mercato dei banner per piattaforme mobile, dove domina con iPhone/iPod touch ed il prossimo iPad. Per ora si sa solo che hanno già preso possesso degli uffici Apple alcuni responsabili del settore, però collocati dalle parti di Madison avenue a New York City, al posto di Cupertino, piazza ideale per gli affari pubblicitari.

Tuttavia il probabile funzionamento viene in parte svelato da Engadget: sarà una pubblicità che potrebbe tenere conto del luogo dove si trova l’utente, segnalandogli esercizi commerciali in zona. Sembra che uno StoreBag sia già presente sui server Phobos di Apple con tanto di URL in base
http://ax.itunes.apple.com/WebObjects/MZStore.woa/wa/adkitProduct
e facente riferimento ad iTunes.

Il mercato della pubblicità mobile è estremamente appetibile, ma è frammentato e non ha standard comuni. Potrebbe essere Apple a stabilire, come spesso ha fatto in passato, le regole per una crescita proficua.



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