La presunta foto di Steve Jobs, ecco perché non la pubblichiamo

29/08/2011 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Le notizie non si danno solo se piacciono, ma se verificate o, almeno, che abbiano una certa rilevanza per chi investe dei soldi in un’azienda che non comunica tutto quello che dovrebbe. Ma Steve Jobs ha ormai un altro ruolo in Apple.
Per tutto il weekend è circolata in rete una fotografia che sarebbe stata scattata a Steve Jobs a 2 giorni dalla sua lettera di dimissioni da CEO di Apple.

Il sito che l’ha pubblicata è TMZ, chi l’ha scattata è invece PacificCoastNews, il quale l’ha ceduta in esclusiva al sito che, tra le altre cose, aveva dato per primo, la notizia della morte di Michael Jackson. I siti di gossip, semplicemente, non li leggiamo perché non ci interessa sapere dove ha preso casa George Clooney, cosa pensa Paris Hilton del matrimonio di Sofia Coppola, qual è l’ultimo trattato scritto da Bobo Vieri, quando entra/esce di prigione Lindsay Lohan, etc. Tuttavia TMZ è un’autorità del settore e l’unica volta che si è occupato di Steve Jobs, nel 2009, ha rivelato una foto veritiera.

In questo caso si vede nell’immagine un trasandato e magrissimo, seppur in controluce, Steve Jobs, sorretto da un aiutante, accanto ad un SUV e, probabilmente, davanti al cancello riconoscibile dell’abitazione principale di Palo Alto.

Questa la cronaca. Ognuno che voglia farsi largo nel mondo dell’informazione deve dare queste notizie, belle o brutte, che portino o meno l’acqua all’eventuale mulino. Poi, se possibile le notizie vanno verificate prima di darle, infine c’è il vaglio sull’opportunità delle proprie scelte. Noi, al primo “comandamento” abbiamo assolto, al secondo è stato impossibile avere una verifica ed al terzo confermiamo la contrarietà.

Online molti si sono lanciati subito nella più facile delle accuse: “è un falso”. Qualcuno ha fatto un tentativo di analisi scientifica della foto (anche noi, modestamente, se proprio ci tenete leggetela sul blog di Paolo Attivissimo), altri come le testate apparentemente più prestigiose e foraggiate dai favoritismi di Apple, fregandosene, l’hanno pubblicata comunque senza alcun tipo di ragionamento etico o professionale.

Non possiamo dire che la foto sia falsa o vera, abbiamo un’idea ma ce la teniamo per noi. A questo punto è intervenuto il giudizio morale, che ci ha impedito di mostrare qualcosa di assolutamente privato, ovvero l’eventuale degenerazione della malattia di una persona che non ha più incarichi dirigenziali in Apple. Fosse stato ancora CEO e con coinvolgimento nelle sorti di un’azienda quotata in borsa, ci avremmo ripensato.

A parte quello che dice la legge sulla privacy californiana (1708.8), da noi quella foto non la vedrete, tutte le informazioni sono in vostro possesso, guardarla sarebbe solo un feticcio poco rispettoso.

I tabloid del gruppo News Corp sono andati a stanare il padre biologico di Steve Jobs, l’80enne di origini siriane Abdulfattah John Jandali (che vive dirigendo il Boomtown Casino a Reno, in Nevada). Lui ha detto di essere triste per il peggiorare della salute di Steve e si è detto pentito per aver abbandonato il figlio (e la figlia Mona, di 2 anni più giovane di Steve), che poi è stato dato in adozione. John lo vorrebbe incontrare per riappacificarsi, spera che non sia troppo tardi.



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