La brutta avventura di Kevin Mitnick con l’FBI

02/10/2008 12:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001L'ex hacker è stato interrogato in aeroporto perché in parte della corposa attrezzatura informatica che si era portato in Colombia la polizia locale aveva trovato tracce di cocaina.

L'ex hacker è stato interrogato in aeroporto perché in parte della corposa attrezzatura informatica che si era portato in Colombia la polizia locale aveva trovato tracce di cocaina.
 
L'autore di "L'arte dell'inganno" e "l'arte dell'intrusione", Kevin "Condor" Mitnick, tornava negli Stati Uniti da Bogotà in Colombia ed al varco doganale di Atlanta gli agenti dell'FBI lo hanno trattenuto.

04840b_wozmitnickMitnick è un noto ex hacker che ora si occupa di sicurezza informatica, qui lo vediamo nella fotografia di alcuni anni fa (a destra) assieme al co-fondatore di Apple Steve "Woz" Wozniak (a sinistra). Per la sua precedente esperienza aveva trascorso in prigione dal 1995 al 2000.
 
A Bogotà era stato per la conferenza Segundo Foro de Seguridad Tecnológica Empresarial.
 
Dalla storia raccontata da CNET si apprende che la polizia federale degli USA non ha fermato Mitnick per le arbitrarie perquisizioni che possono eseguire le dogane USA sui computer di chiunque, anche senza un valido motivo (sono in discussioni nuove leggi che cambino finalmente questi soprusi). Dalla Colombia la polizia aveva avvertito l'FBI dell'accaduto.
 
Per viaggiare più leggero Mitnick si era spedito a casa, negli Stati Uniti, un pacco con alcune attrezzature informatiche personali ma un'ispezione delle autorità colombiane aveva però fermato la spedizione perché ci avevano trovato tracce di cocaina.
 
"Al ritiro bagagli ci sono alcune persone che le devono rivolgerle alcune domande" è stato il preoccupante avviso dell'Immigrazione USA. Kevin Mitnick è stato interrogato per alcune ore e tenuto in custodia.
 
Nonostante i prodotti spediti il CEO della Mitnick Security Consulting aveva nel bagaglio: tre laptop (Apple MacBook Pro, Dell XPS M1210 e ASUS 900), sette telefoni (tre iPhone e quattro Nokia con schede SIM di varie nazioni), card di prossimità HID, trasmettitori/ricevitori Bluetooth, vari hard disk e memorie USB. Inoltre aveva con se il suo particolarissimo biglietto da visita con incorporati gli attrezzi per scassinare serrature.
 
Invece le ispezioni postali colombiane non hanno trovato evidenze di droga ma in compenso hanno distrutto l'hard disk di un computer tentando di vedere cosa c'era dentro. Fortunatamente Mitnick fa un backup online di tutto il contenuto dei suoi computer che si porta all'estero.
 
Sia le autorità statunitensi che quelle colombiane hanno dichiarato Kevin Mitnick "pulito" ed è tornato in libertà ed in possesso di tutta la sua attrezzatura. Certo ha passato una brutta giornata dopo questa esperienza ed ha verificato il brutto clima che vige nel suo paese.


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