In attesa di notizie italiane, Random House nell’iBookstore USA

02/03/2011 16:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001A Cupertino si sono dati da fare per portare i libri elettronici di un grande editore nel negozio virtuale per i dispositivi iOS.
Non è solo atteso un nuovo iPad dalla presentazione di San Francisco delle ore 19, anche chi ama leggere (in formato elettronico) aspetta notizie.

Apple ha stretto accordi solo in alcune nazioni, per riempire gli scaffali virtuali dell’iBookstore con i titoli attualmente sul mercato e con i libri del catalogo. L’ultima nazione che è stata “benedetta” da Apple è stata l’Australia, lo scorso novembre.

Dopo Penguin, HarperCollins, Simon & Schuster, Macmillan ed Hachette più altri editori locali ora sono arrivati i primi libri di Random House, grazie al cambio di contratto USA con gli scrittori, attivo da ieri e basato sul sistema dell'”agency model”, in linea con la ripartizione dei guadagni stabilita da Apple.

Speriamo che oggi l’iBookstore si apra anche al mercato italiano, finora è stato possibile scaricare dal negozio virtuale di Apple solo libri elettronici gratuiti con copyright scaduto (grazie al Gutenberg Project). Qui al momento non c’è trippa per i “topi” di biblioteca italiani. L’unico progetto lanciato in pompa magna è stato Bibletstore di Telecom Italia (con i libri di Mondadori), ma tecnologie incompatibili con quelle di Apple.

Gli editori italiani, come per esempio Giunti, si sono dati da fare ed i loro testi sono in vendita negli iBookstore di altri paesi. Non da noi però, ci hanno confermato che non dipende da loro. Proprio domani si apre a Rimini il convegno Ebook Lab Italia, come massima espressione degli operatori del settore dell’editoria digitale italiana. Vedremo se arriveranno novità.

Intanto l’antitrust europeo ha avviato un’indagine, l’OFT – Office of Fair Trading britannico lo ha fatto in gennaio, sul mercato dei libri elettronici e sulle piattaforme che li distribuiscono.



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