Il ricco “papà” Tony Fadell non abbandona l’iPod

06/11/2008 14:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Ieri pomeriggio la scoperta del ricco stipendio da consulente, ma al Corriere della Sera non ne hanno saputo nulla ed escono oggi con un'intera pagina dedicata a chi lascia il lavoro per la famiglia.
Tony Fadell e la moglie Danielle Lambert entro l'anno non saranno più impiegati di Apple, tutti e due hanno preferito occuparsi della "giovane famiglia" piuttosto che restare segregati negli uffici di Cupertino, per troppe ore al giorno.

05084b_corsera06112008p29Il Corriere della Sera oggi pubblica un'intera pagina del giornale, ispirandosi alla decisione dell'ex responsabile degli iPod di dedicare più tempo a crescere i figli e citando altri esempi di personaggi pubblici che hanno fatto lo stesso.

Il pezzo a firma Claudia Voltattorni si dimentica di citare quello che setteB.IT ha scoperto (prima di chiunque altro) ieri pomeriggio: grazie ad una ricca consulenza da 300.000 dollari Fadell non abbandonerà completamente le sorti dell'iPod ma continuerà saltuariamente a dare i suoi preziosi consigli a Steve Jobs.

Se Apple ha già predisposto la sostituzione di Tony Fadell con Mark Papermaster, proveniente da IBM, vale la pena di ricordare che i padri dell'iPod sono stati almeno due, come raccontavamo in occasione del quinto compleanno (due anni fa) del player portatile più famoso al mondo: Jon Rubinstein e Tony Fadell.

Le intuizioni dell'uso di un piccolo hard disk e la scoperta del primo fornitore delle tecnologie vanno accreditate a Rubinstein (e non Rubenstein, come scritto dal quotidiano milanese, probabilmente copiando l'errore di Fortune, poi fatto correggere dopo 10 minuti da un lettore dal nome buffo).

Rubinstein nell'aprile del 2006 diventava anche lui consulente di Apple per un anno ancora, puntualmente passava a Palm nel giugno del 2007, non prima di aver liquidato le azioni di Apple, per un totale di 8 milioni di dollari.

Apple con Fadell si è assicurata non solo i suoi consigli fino alla primavera del 2010 ma ha anche impedito che il 39enne passasse alla concorrenza portando importanti segreti industriali.

Originale anche l'affermazione dell'autrice dell'articolo sul Corriere della Sera: "Tony Fadell, da molti considerato il successore naturale di Steve Jobs". Ammesso e non concesso che sia partita la lotta alla successione i due nomi che abbiamo sempre sentito finora sono stati Jonathan Ive per la creatività geniale e Tim Cook per la sua esperienza di COO che manda avanti Apple tutti i santi giorni.



setteB.IT – la settimana digitale vista dall'utente mac