Il falso Jobs, un americano… molto medio

06/08/2007 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001E' un giornalista di Forbes. Embè?

E' un giornalista di Forbes. Embè?
 
C'è chi si è appassionato a questa baggianata del "Falso Steve Jobs", ora è tutto finito, si spera, con la scoperta del vero blogger che ci scriveva.

02434b_jobswylemwnyc99Brad Stone, un giornalista del New York Times, ha investigato ed ha svelato l'identità del blogger: Daniel Lyons, editorialista tecnologico di Forbes.
 
Come lo ha scoperto, quando e perché lo lasciamo alla libidine personale di chi è interessato a cliccare questo link.
 
Del vero-falso Steve Jobs a noi fa piacere ricordare solo Noah Wyle, non solo il dottore di ER ma anche (se non soprattutto) lo Steve Jobs in "Pirates of Silicon Valley", un film per la TV della TNT che nell'altro millennio raccontava la storia di Bill Gates, Steve Wozniak e, naturalmente, Steve Jobs.
 
Ha incredibilmente fatto piacere anche Steve Jobs in persona quell'interpretazione, tanto che il Macworld Expo di New York City del 1999 lo aprì Wyle con un'imitazione piuttosto realistica. L'iCEO di allora salì però sul palco pochi minuti dopo per stare al gioco e simulare una ramanzina all'attore, per non aver imparato la lezione abbastanza bene. Fantastico!
 
Di Lyons e del suo blog resta traccia, almeno dal punto di vista di noi italiani, di un suo pezzo scritto in occasione del lancio della nuova FIAT 500 e del relativo spot scopiazzato, senza nasconderlo, dal Think different di Apple.
 
Ebbene in quella occasione il giornalista ha sfoderato tutte le migliori banalità dell'americano medio, molto medio, sull'Italia. Immancabile confusione tra spagnolo e italiano, ritenere che tutti gli italiani parlino siciliano e pure che Tripoli sia sul territorio nazionale (ci scuseranno i nostalgici e i mantovani). Mancavano solo gli spaghetti e il mandolino.
 
Costui non ha mai messo piede fuori dal suo Massachusetts.


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