Il Braille di Google aiuta i ciechi

24/07/2006 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Un progetto di Google aiuta chi non ci vede a trovare le informazioni migliori e meno dispersive, tra le tante disponibili su Internet.

Un progetto di Google aiuta chi non ci vede a trovare le informazioni migliori e meno dispersive, tra le tante disponibili su Internet.
I laboratori di Google si avvicinano agli ipovedenti con il nuovo progetto “Google Accessible Searchannunciato a fine della scorsa settimana.

Cieco dalla nascita, il ricercatore quarantenne T.V. Raman, ha seguito l’evoluzione della tecnologia che può aiutare i non vedenti a trovare nel minor tempo possibile le informazioni ricercate sul web, tramite la lettura dei testi pubblicati.

Le ricerche fatte partendo dall’apposita pagina, oltre ad essere il risultato dei rinomati algoritmi “infallibili” di Google, aggiungono priorità nei risultati alle informazioni più rilevanti e facilmente comprensibili, con le letture del Text-to-Speech.

Poche distrazioni visive inutili ai ciechi ma tanta sostanza scovata esaminando approfonditamente l’HTML e non solo, questo troverà l’Accessibility Search di Google. Il sistema è in grado anche di identificare e, in un certo senso, sconfiggere, i “CAPTCHA” (quelle lettere distorte che servono a identificare se davanti allo schermo del computer c’è un essere umano o un sistema automatizzato, incapace di decifrarle) rendendoli leggibili per i ciechi.

Si tratta di un esperimento migliorabile e appena partito, sempre alla ricerca di un’accessibilità universale che non discrimini nessuno.



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