Esclusivo: in Italia dimenticate la flat per iPhone

29/06/2007 12:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Apple dice: scordatevi il pre-pagato per l'iPhone in Italia. I carrier italiani dicono: scordatevi la flat per l'iPhone in Italia. Non è che alla fine ci scordiamo l'iPhone?
In questi giorni si sono spese molte parole sulla combinazione Apple ed AT&T, perché questo sta accadendo negli Stati Uniti per il lancio dell'iPhone… ad uso dei più distratti, oggi.

Mancano ancora sei mesi allo sbarco europeo di iPhone, visto quanto dichiarato lo scorso gennaio da Steve Jobs, CEO di Apple. La febbre per sapere chi potrà essere l'operatore di telefonia che lo supporterà con l'infrastruttura adatta, sale.

Ci siamo spaventati leggendo le tariffe che dovranno affrontare i clienti statunitensi dell'iPhone con l'operatore AT&T ma, a sorpresa, ben pochi da quella parte dell'oceano si sono scomposti. Hanno paragonato i costi del BlackBerry, hanno soppesato adeguatamente l'accesso illimitato ad Internet via EDGE e hanno decretato che poteva andare bene spendere un minimo di 60 dollari al mese per due anni obbligatori.

Per tornare al percorso che sta facendo Apple nei colloqui con gli operatori di telefonia mobile europei pare con l'intervento diretto di Steve Jobs, volendo dare credito ad alcune voci, la curiosità di sapere a che punto sta la situazione italiana è alta.

Già il capo europeo di Apple, Pascal Cagni, aveva dichiarato a setteB.IT che in Italia ci potremo scordare di usare l'iPhone con il metodo del pre-pagato, tanto popolare qui da noi.

Per capire meglio c'era un'occasione imperdibile ieri, presso il Politecnico di Milano, alla Bovisa, il convegno "Mobile Content: aspettando Mobile Internet e Mobile TV" e setteB.IT ha partecipato.

02238b_signmobilecontentmiErano annunciati e confermati, fino alla sera prima, tra gli altri, i seguenti relatori: Paolo Gentiloni (ministro comunicazioni), Paolo dal Pino (amministratore delegato Wind), Vincenzo Novari (amministratore delegato 3 Italia), Pietro Guindani (amministratore delegato Vodafone Italia), Luca Luciani (direttore generale domestic mobile services Telecom Italia) e Massimiliano Magrini (country manager Google Italia).

Il ministro non è comparso ed il capo di Wind era assente "per ovvie ragioni", ragioni che non sono state rese note.

Durante il dibattito abbiamo sentito dire che a parte il Giappone e Corea qui in Italia abbiamo le reti cellulari più evolute del mondo e con l'offerta al pubblico migliore per servizi e tariffe.
Evidentemente solo nel paese del Sol Levante e limitrofi ci sono utenti più esigenti e fornitori più bravi dei nostrani.

Evidentemente i 58 milioni di clienti Cingular (al gennaio 2007), prima della trasformazione in AT&T Mobility e prima della nuova ondata di abbonati che da oggi attiveranno l'iPhone, sono più sfortunati di quelli italiani che possono vantare società come TIM, Vodafone, Wind e 3 per servizi migliori e a costi inferiori.

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A fronte di queste premesse abbiamo rivolto ai tre operatori, superstiti, una sola domanda che sarebbe stata utile per capire quanto potrà costare supportare degnamente le funzionalità dell'iPhone nel nostro paese.

setteB.IT: Masao Nakamura, CEO di NTT DoCoMo, il carrier wireless giapponese predominante con oltre 50 milioni di abbonati (cioè quanto TIM e Vodafone Italia messe insieme), ha recentemente dichiarato: "ormai è imprescindibile la tariffa flat per i dispositivi portatili che si collegano ad Internet, il pre-pagato è morto".

Ora, siccome i contenuti che si vogliono portare dalla rete sui cellulari sono in gran parte multimediali, ci sembra che gli si possa dare ragione.

Domani negli Stati Uniti Apple ed AT&T lanceranno un dispositivo piuttosto rivoluzionario per la telefonia cellulare: l'iPhone, con accesso a Internet senza limitazioni via EDGE e un monte ore di telefonate ed invio SMS, la tariffa minima che pagano gli americani, vista da qui, sembra esosa. Sono almeno 60 dollari al mese per due anni. Apparecchio compreso è un totale di spesa di non meno di 1.976 dollari (circa 1.500 euro).

Eppure c'è l'"assalto alla diligenza" perché pare che costi meno dei BlackBerry e faccia molto di più e meglio. C'è la gente già in fila fuori dai negozi fin da lunedì.

Siccome entro fine anno l'iPhone arriverà anche in Italia con uno dei quattro carrier, forse in versione 3G, vorremmo sapere che tariffa trovereste coerente con il nostro mercato, ammesso che qualcuno di voi voglia essere così visionario al pari del capo di Apple, Steve Jobs, che ha preteso la flat per Internet per dare senso all'iPhone e modernizzare l'accesso al web dal cellulare.

Solo 3 si è recentemente avvicinata con l'offerta X-Series, ma sussistono ancora limitazioni ai dati scaricati e chiamarla flat sembra eccessivo.

Luciani – TIM: la tariffa piatta su Internet è un tentativo che, di fatto, tutti gli operatori stanno facendo, compatibilmente con la struttura attuale della rete mobile.

Formule come quella del caso americano citato prima di 59 dollari in due anni non sono forme molto diverse da quello che i tre operatori seduti a questo tavolo stanno facendo, gli amici di Vodafone, gli amici di H3G e noi stessi di TIM.

Non c'è dubbio che il browsing sta crescendo, non c'è dubbio che la flattizzazione aiuta, non c'è altresì dubbio che la caratteristica attuale delle reti mobili non permette di offrire questo tipo di schema.

Siamo lontani da poter replicare questo schema se effettivamente questo significa darlo a tutti con un assorbimento vero di capacità.

Una cosa è offrire un prezzo per portare la gente e un'altra cosa è se effettivamente possiamo farlo.

Perché la tariffa flat piace molto alla gente? Perché noi oggi non stiamo rispondendo sui dati all'esigenza basica che invece accontentiamo sulla voce: i temi sono la certezza del servizio, la continuità del servizio, la user-experience e la certezza della spesa.

Novari – 3 (inseguito nei corridoi, mentre se ne va dalla sala prima di aver risposto alla domanda): bisogna chiedere a Vodafone, sono loro che lo stanno facendo, mica noi, magari…

Guindani – Vodafone: dobbiamo essere realistici, la tariffa flat associato ad un consumo illimitato è una illusione perché l'uso illimitato, in quanto tale, porterebbe inevitabilmente alla congestione delle reti, il che è assolutamente contrario all'interesse del cliente finale.

Il cliente finale ha bisogno di una qualità più o meno credibile.

Il fatto di vendere tariffe flat ad uso illimitato e scoprire domani mattina che tutte le reti sono congestionate non farebbe bene a nessuno ed è contrario al nostro dovere di servizio ai clienti.

Da un punto di vista di marketing penso anche che non sia giusto appiattire il cliente sulla tariffa flat, questo è un paese dove si è dimostrato il contrario. E' un paese dove le pre-pagate non sono morte, non mi risulta, questo è un paese dove si è dimostrato che pagare per quello che si usa è un criterio molto sano. Solo pochi clienti, grandissimi utilizzatori possono essere disposti a pagare tariffe fisse, quindi con un impegno di esborso mensile piuttosto elevato, in quanto loro sanno di essere dei grandissimi utilizzatori quindi possono pagare quei bundle molto elevati con dei trend di consumo molto elevato.

Quindi io demitizzerei la tariffa flat e tornerei ad una sana segmentazione dove ci sono clienti "alto spendenti", "alto utilizzatori" per cui noi possiamo offrire dei pacchetti di grande volume ma mai illimitato, perché questa è un'illusione, oppure pacchetti segmentati a livelli intermedi, oppure il pagamento a consumo.

Questo credo che sia il modo più corretto di servire i nostri clienti con una offerta variegata e il cliente è libero di scegliere quello che crede, perché è più vicino alle sue esigenze. Qualunque forzatura in qualunque direzione è contrario agli interessi dei clienti e chiunque affermi che bisogna flattizzare l'offerta, secondo me, non fa gli interessi dei clienti e non fa gli interessi del mercato, che peraltro è sano.

Il panorama sembra piuttosto confuso e dall'orizzonte più fosco che mai per l'iPhone in Italia.

Ricapitoliamo: TIM dice che le flat ci sono e che costeranno più o meno come quella di AT&T ma si tratta pur sempre di offerte non illimitate; 3 dice che sarebbe pronta ma che gli ha soffiato l'affare Vodafone; Vodafone dice che i giapponesi sbagliano, sbagliano anche gli americani che si troveranno tutta la rete saturata e che le flat vere da noi non esistono e non devono esistere.

E come dovremmo quindi usarlo questo iPhone in Italia? Comincia a sorgere il dubbio che possa anche non arrivare mai.

Una situazione decisamente peggiore di quello che s'immaginava. Apple ha creato un oggetto per usufruire appositamente di Internet in modo continuo su reti cellulari, i gestori di queste reti si rifiutano di offrire le flat ma dicono che bisogna pagare a consumo.

Prima di concludere l'incontro abbiamo voluto rivolgere a Google una breve domanda.

setteB.IT: come state procedendo per portare i vostri servizi sull'iPhone quando arriverà in Italia?

Magrini – Google: possiamo confermare che quando l'iPhone arriverà in Italia avrà in bundle alcuni servizi.

setteB.IT: YouTube e Google Maps ci saranno?

Magrini – Google: ce ne saranno alcuni.

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