Apple Store: ne rimarranno solo 2 (non-Universal)

27/03/2006 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

 Prosegue la riscrittura di tutti gli applicativi per la piattaforma Mac. Intel richiede nuove istruzioni e per il momento Rosetta vede e provvede. Ma Apple vuole accelerare ulteriormente e butta fuori (quasi) tutti i non-Universal.

Prosegue la riscrittura di tutti gli applicativi per la piattaforma Mac. Intel richiede nuove istruzioni e per il momento Rosetta vede e provvede. Ma Apple vuole accelerare ulteriormente e butta fuori (quasi) tutti i non-Universal.
 
Gli sviluppatori si sono dati da fare molto e ormai le applicazioni convertite alla versione Universal Binary Code, ovvero funzionanti in modo nativo sia su Mac con PowerPC che su Mac con Intel, sono 1.200… solo poche settimane fa erano 700.

La risposta è stata molto buona, Apple calcola che ogni settimana si palesano 120 applicazioni Universal.

La pagina del sito di Apple che elenca i software è qui e, francamente, sono già 1.312, volendole contare.

Però a Cupertino si sono inventati il "granitico" Rosetta che, come tutti sappiamo, è quella specie di emulatore che sui Mac con Intel si preoccupa di far girare a velocità decente (non ottima, evidentemente) gli applicativi scritti per la piattaforma PowerPC. Senza farcelo pesare, completamente in modo trasparente.

La transizione di Apple dai processori fatti da IBM e Motorola (poi Freescale) è definitiva, anzi è stata accelerata e presto nessun nuovo computer che uscirà da Cupertino utilizzerà ancora i PowerPC.

Passare da software scritto per PowerPC a Intel è un imperativo di Apple.

Per i "duri d’orecchio" Apple starebbe escogitando un metodo drastico: nei 141 negozi direttamente gestiti in USA, Gran Bretagna, Canada e Giappone gli addetti, durante l’estate, elimineranno dagli scaffali tutte le scatole degli applicativi non tradotti all’Universal Binary Code.

Si dovrebbero salvare solo i due software principali, che incassano ancora milioni e che sono la prima richiesta di molti nuovi utenti, Office:2004 e Photoshop CS2.

I due pacchetti di Microsoft e Adobe (non solo Office e Photoshop ma gli interi cataloghi per Mac, ndr) sono stati sviluppati per Mac OS X, aggiornandoli dalle precedenti versioni dedicate a Mac OS 9.x senza uno stravolgimento completo, infatti non sono mai arrivate le versioni scritte in Cocoa.

Apple tollererà i Photoshop e Office non in versione Universal, vendendoli ancora attraverso il loro canale diretto. I due big del software hanno promesso che le loro applicazioni saranno convertite ma sui tempi solo indicazioni di massima.

 
Rick Schaut, del team di sviluppo della Mac BU – Mac Business Unit di Microsoft, sul proprio blog (pur con qualche reticenza dovuta agli obblighi di segretezza imposti da Cupertino) si lamenta un po’ della troppa esemplificazione "venduta" a piene mani da Apple sui metodi di ricompilazione dei software: "magari la ricompilazione fosse tutto il lavoro da fare, c’è molto di più, poi XCode non è tutto quell’oro che dicono di far luccicare a Cupertino".
 
Il CEO di Adobe Bruce Chizen, intervistato da Forbes: "la suite CS3, con molte integrazioni tra Adobe e Macromedia, non sarà pronta prima del secondo trimestre del 2007".


setteB.IT – la settimana digitale vista dall'utente mac