Apple: state alla larga da UDID. Ma a Cupertino lo faranno?

22/08/2011 07:03 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Il codice alfanumerico di 40 caratteri identifica in modo preciso ogni singolo dispositivo, che Apple triangolava un po’ troppo per conoscere le abitudini degli utenti.
Da venerdì scorso gli sviluppatori di Apple hanno potuto vedere iOS 5 beta 6, notando subito la novità della deprecabilità dell’uso in software terzi dell’UDID – Unique Device IDentifier.

Il codice, leggibile da iTunes sotto al numero seriale del dispositivo iOS compatibile, era il principale imputato nelle accuse di violazione della privacy degli ignari utenti, perché tracciati a livello geografico da Apple.

Non sappiamo se Apple il diritto di usare l’UDID se lo sia tenuto per offrire la “migliore” pubblicità (rispetto ai banner pubblicitari di circuiti diversi da iAd), oppure vuole rispondere così più ad ampio raggio alle accuse ed alle class action.

Prima Apple ha speso energie per tirarsi fuori dai guai con scuse e vaghe difese, poi sono però arrivate le audizioni a Washington. Dalla beta 3 si è cominciato a vedere il cambio di mentalità, imposto dal legislatore statunitense e, forse (ma non siamone troppo certi), da quello europeo.

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