Apple discrimina le nazioni, la home page lo dimostra

09/06/2010 23:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Tra le tante differenze di trattamento che i consumatori dei prodotti Apple devono subire, se non sono statunitensi, ora ci si mette pure la pagina di partenza del sito.
Sono tutti uguali i clienti dei prodotti di Apple ed i lettori delle notizie relative alla società di Cupertino?

23-09072d_canemaxwwdc10Mentre i rappresentanti di Apple a San Francisco dicevano ad alcuni giornalisti internazionali in attesa di entrare nella sala del keynote del WWDC “non è discriminazione, è questione di priorità”, si distribuivano badge a cani e porci. Questi ultimi non li abbiamo sentiti grufolare ma da qualche parte c’erano sicuramente. I cani li abbiamo invece trovati, lui è il mansueto Max che aspetta l’apertura delle porte del Moscone Center West, con il suo badge di rigore appeso al collare.

I lettori di alcune testate possono andare a quel paese per Apple.

Il segno di una discriminazione “giustificata” l’abbiamo vista con l’esclusione dei giornalisti di Gizmodo (la testata che ha comperato un prototipo perso/rubato dell’iPhone 4) dal keynote di Steve Jobs. “Comprensibile ritorsione”, ma pur sempre esclusione dalla cronaca di un evento che interessa al pubblico in un paese dove il primo emendamento della Costituzione sostiene la libertà di parola e stampa (da noi è al 21esimo articolo, per il momento).

Invece uno dei più noti giornalisti hi-tech, come Walt Mossberg del Wall Street Journal, arrivava negli ultimi minuti nel centro congressi del WWDC e veniva accompagnato subito in sala tra i VIP (non tra la stampa), con il suo badge blu degli ospiti, scortato da una signora con le insegne di Apple. Non che mancassero i giornalisti di questa testata per raccontare l’evento, ma lui non poteva certo non essere richiesto dagli uomini di Cupertino.

Se meno voci possono raccontare un evento non aperto al pubblico ed è Apple che decide chi, come e quando è titolato a farlo (in un paese senza l’Ordine dei Giornalisti ma che, all’epoca dei blog, richiede un visto a pagamento per entrare nel paese a raccontare in modo professionale alla gente cosa accade), poi non stupiamoci se viene postato online lo streaming del keynote depurato di alcuni minuti imbarazzanti che testimoniavano il malfunzionamento dell’iPhone 4 su rete Wi-Fi. Andrà a finire che tutti, come delle pecore in fila, trascriveranno le veline provenienti da Cupertino che fanno più propaganda che notizie.

23-09072e_waltmossbergwwdc10guest

In scia a questa discriminazione che Apple aumenta sempre di più, vediamo oggi che solo la home page del sito di Apple per gli Stati Uniti riporta 3 link ai video realizzati negli ultimi giorni. Per quale ragione la pagina in versione italiana (come anche di tutti gli altri paesi) mostri solo un link a questi filmati è sconosciuta. Perché gli italiani non devono trovare questi video? Non se ne è curato nessuno (come il caso dell’Austria dimenticata) oppure ha un senso a noi ignoto questa scelta?

23-09072b_homeappleitalia

Gli italiani devono trovare solo il link ai 6 minuti di iPhone 4 (per carità, sempre in inglese) e non i 2 minuti di FaceTime e le quasi 2 ore del keynote. Apple è sempre un passo avanti a tutti, anche in tempi di censure.

23-09072c_homeappleusa



setteB.IT – la settimana digitale vista dall'utente mac