Steve Jobs, ingrediente segreto della ricetta aziendale

29/03/2010 07:02 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Trasforma un buon business in ricco patrimonio per tutti gli investitori in quell’azienda. Per Barron’s non c’è niente di meglio del CEO di Apple.
Il settimanale economico Barron’s ha messo nel gruppo dei 30 migliori amministratori d’aziende anche Steve Jobs, definendolo “probabilmente il CEO che dà più valore al mondo” e concludendo con “ce ne vorrebbero altri mille come lui in America”. Apple senza di Jobs varrebbe 25 miliardi di dollari in meno secondo Barron’s.

Le 30 aziende comandate da questi CEO hanno aumentato il valore delle azioni, in media, del 91% nell’ultimo anno. Le AAPL hanno guadagnato oltre il 130%. Si noti che la media delle aziende che compongono il prestigioso indice S&P 500 è del 51%.

Tra le nuove entrate del 2010 troviamo Larry Ellison (Oracle), Alan Mulally (Ford), Reed Hastinhs (Netflix), Tim Solso (Cummins), Gordon Nixon (Royal Bank of Canada), Jamie Dimon (JPMorgan Chase) e Terrence Leahy (Tesco).

Steve Jobs nel 2009 era stato eletto da Fortune CEO del decennio e poi dall’Harvard Business Review il CEO più performante del mondo.

Nonostante dalla sua azienda riceva uno stipendio da 1 dollaro all’anno, secondo l’annuale classifica di Forbes il CEO di Apple è il 136esimo uomo più ricco al mondo e 43esimo più ricco d’America.

Anche dall’altra parte del pianeta The Australian Financial Review Boss ha assegnato a Jobs la corona del CEO che ha reso la sua azienda più profittabile, davanti a Yun Jong-Yong (Samsung), John Martin (Gilead Sciences) e Mukesh Ambani (Reliance Industries).



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