Sorpresa saltata: “il tablet di Apple avrà l’OS dell’iPhone”

27/01/2010 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Nella lista dei leggendari incidenti delle fughe di notizie questa sale direttamente sul podio. Rovinata la sorpresa di Apple il giorno prima dell’ufficializzazione. Nel 2001 Apple salvava la musica da morte certa grazie all’iPod, da oggi inizia la rinascita dell’editoria?
Tra 12 ore inizierà la presentazione a San Francisco delle “nuove creazioni” di Apple e Steve Jobs ha già fatto sapere che ce ne sarà una molto importante. Tutti speculano da mesi che si tratterà di una sorta di tablet, ma senza gli errori fatti da Microsoft e dai produttori di hardware.

04-08117b_terrymcgrawwelcomeiosSe si esclude la prima conferma (poi rimangiata) di uno dei partner scelti da Apple, poche ore fa ne è arrivata una seconda piuttosto concreta sull’esistenza di un tablet.

E’ stato Terry McGraw, CEO di una delle principali case editrici, quella McGraw-Hill che si è recentemente liberata di BusinessWeek, a spifferare tutto al canale finanziario CNBC. McGraw ha opposto una difesa di burro alla richiesta di informazioni sul possibile business dei libri elettronici granzie al nuovo tablet di Apple: “sì, lo annunceranno domani” ha dichiarato candidamente.

Di più, il capo dell’azienda che con Standard & Poor’s dà i voti alle aziende quotate in borsa, anticipa anche un altro succulento segreto: “il tablet userà il sistema operativo dell’iPhone” aggiungendo che “sarà trasferibile” (qualunque cosa significhi).

Le prospettive di business per McGraw sono interessanti perché la sua azienda partecipa ad un consorzio di e-book ed il 95% dei suoi titoli sono in quel formato compatibile. Del “consorzio” si era mormorato da tempo, con i maggiori editori come Condé Nast, HarperCollins, New York Times, Oberlin e Time Warner, chiamati a fornire il materiale da leggere in dispositivi di questo tipo. I libri di testo per studenti potrebbero essere uno sbocco del sistema.

Secondo il Wall Street Journal (News Corp è in piena crisi di conflitti d’interessi con Walt Mossberg che potrebbe già avere in mano il tablet per le classiche prove e con HarperColling già parte dell’accordo tra editori) il prezzo dei libri sarebbe a discrezione degli editori ma Apple, al pari di quanto ha fatto con i software venduti su App Store ed al pari dell’iniziativa di Amazon, avrebbe imposto di ricavare il 30% da ogni titolo (per esempio su 15 dollari pagati dagli utenti 10,50 andranno all’editore e 4,50 ad Apple).

L’avrà presa bene Steve Jobs oppure non ha ancora smesso di scalciare le minimali scenografie dello Yerba Buena Center for the Arts, dove stasera apparirà (presumibilmente) per l’annuncio tanto atteso del nuovo prodotto?

In effetti sembrano moltiplicarsi gli indizi sulla possibilità che l’OS dell’iPhone possa essere uno dei soggetti della presentazione di stasera, o per l’arrivo di una versione 4 o per modifiche d’uso che sono confermate in una imminente licenza per gli sviluppatori.

Se andrà come 10 anni fa, quando ATI svelò prima del keynote del Macworld Expo di New York City alcune caratteristiche di un PowerMac, Steve Jobs potrà chiamare sul palco tutti i rappresentanti delle case editrici partner e si “dimenticherà” di menzionare McGraw-Hill.

E’ notizia separata, che non trova conferme, il video nel quale si vede quella che sembra essere l’introduzione all'”iOS”, apparentemente il nuovo nome dell’OS per iPhone/iPod touch (che finora un vero nome mai ha avuto). Cosa ne penserà Cisco di questa denominazione?



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