Jobs o non Jobs, Apple svelerà il trimestre più ricco della storia

18/01/2011 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001E’ probabile che oggi il valore delle azioni AAPL crolli, non potrà che essere una grande opportunità per chi non si piega alle emozioni ma guarda alla solidità delle vendite.
Questa sera, a partire dalle ore 23, Apple ci dirà quanto l’azienda ha incassato nel primo trimestre dell’anno fiscale 2011, ovvero negli ultimi 3 mesi del 2010, in periodo che comprende il Thanksgiving ed il Natale, quello solitamente più ricco dell’anno per le vendite. Tutte le indicazioni vanno nella direzione di un successo straordinario, ma basterà?

Nervi saldi alle 15:30! La ragionevolezza deve prevalere sui sentimenti provocati dall’annuncio di ieri. Una Apple senza la costante guida di Steve Jobs è lo stesso una macchina da guerra nella vendita di Mac, iPhone, iPad e contenuti di iTunes/App Store, chi non vede la realtà dei fatti potrà anche pensare che tutto andrà a scatafascio, ma non sarà così.

All’inizio delle contrattazioni della borsa di Wall Street qualcuno scapperà certamente, probabilmente il titolo perderà molto dopo l’assaggio della borsa di Francoforte di ieri (da poco più di 260 euro in apertura a poco meno di 240 euro in chiusura). Ma non è detto che per gli investitori questa non sia un’apportunità da cogliere al volo, per comperare a basso prezzo quelle AAPL che tutti gli analisti finanziari indicano senza incertezze come “buy” e con target proiettati oltre i 400 dollari.

La stessa Apple, con le caute previsioni del CFO Peter Oppenheimer, si attendeva un fatturato di 23 miliardi di dollari, un dividendo virtuale di 4,80 dollari per azione ed un margine di guadagno al 36%, per il Q1 del 2011. Mal che vada sarà quindi il migliore trimestre fiscale in assoluto in tutta la storia dell’azienda. Il consenso registrato tra gli analisti professionisti e blogger amatoriali (di solito ci prendono di più questi ultimi) è invece un più realistico fatturato di addirittura 24,31 o 26,4 miliardi di dollari, rispettivamente.

Apple nel precedente Q4 del 2010 aveva archiviato, per la prima volta, un fatturato superiore ai 20 miliardi di dollari ed aveva venduto 3,885 milioni di Mac (+27% in 12 mesi), 14,102 milioni di iPhone (+91% sul Q4 del 2009), 9,051 milioni di iPod (-11% rispetto all’anno scorso) e 4,188 milioni di iPad. Il fatturato proveniente per il 57% dai mercati internazionali aveva ulteriormente contribuito ad una mostruosa liquidità di 51 miliardi di dollari nelle casse di Cupertino.

Analizzando solo l’aumento delle vendite dei computer, le previsioni di Gartner ed IDC su Apple sono del +15,2% o +23,7% negli ultimi 3 mesi del 2010, nessuno è stato in grado di fare meglio tra i principali produttori di PC, sul mercato statunitense. Tutti i dispositivi mobile si vendono alla grande (anche se il variegato battaglione Android ormai totalizza una massa superiore) e nulla fa supporre che le cose volgano improvvisamente al peggio. 15,8 milioni di iPhone potrebbe essere la quota raggiunta, straordinariamente, in questo trimestre.

Non c’è alcuna ragione logica per ritenere che Apple non sia un’azienda solida ed in grado di dare molte soddisfazioni agli azionisti.

Con Tim Cook al posto di Steve Jobs (eccoli qui sotto), anche a presiedere l’assemblea degli azionisti del prossimo 23 febbraio, Apple perde in carisma ma, per svariati mesi, non si intravedono problemi, i piani per il 2011 sono sul tavolo e resta “solo” al COO di portarli a compimento nel modo più diligente possibile, ovvero quello dettato dal passaggio delle consegne dell’ammalato CEO.

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