235 parti di open source reclamate da Microsoft

15/05/2007 09:30 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Lanciare un po' di terrore di finire in tribunale tra la folla non fa mai male. L'open source è cattivo secondo Microsoft, ma se proprio volete c'è sempre quello di Novell, che opera in sintonia con l'azienda di Bill Gates.

Lanciare un po' di terrore di finire in tribunale tra la folla non fa
mai male. L'open source è cattivo secondo Microsoft, ma se proprio
volete c'è sempre quello di Novell, che opera in sintonia con l'azienda
di Bill Gates.
 
Da accusata ad accusatrice, Microsoft lancia strali contro il software libero.

Dall'accordo tra Novell e Microsoft di fine 2006 molti nel mondo open source avevano rilevato violazioni della GPL, che regola le licenze di Linux.

Ieri il responsabile delle proprietà intellettuali di Microsoft, Horacio Gutierrez, ha dichiarato a Fortune che il mondo free e open source sta violando centinaia di brevetti registrati, ecco il dettaglio (si fa per dire): nei programmi di posta elettronica 15, nel kernel di Linux 42, nella suite OpenOffice 45, nell'interfaccia grafica di Linux 65 e poi ancora altre 63 violazioni di brevetto in ordine sparso. Totale 235.

Per il momento Microsoft getta il sasso ma nasconde la mano, ovvero minaccia (senza un comunicato ufficiale) ma non apre cause legali, memore forse della tragicomica vicenda Linux/UNIX tra IBM e The SCO Group. In tal caso sarà molto interessante vedere come si vorrà comportare Microsoft nei confronti di SUSE Linux, ormai "di casa" dopo la discussa collaborazione con Novell.

Le dichiarazioni dei responsabili di Microsoft sono però chiare in tal senso: "i clienti che non sono sicuri se il Linux che stanno usando sia in regola con i brevetti altrui non devono far altro che scegliere quello di Novell". Insomma il "Linux buono" (quello che paga Microsoft) e il "Linux cattivo" (quello che non paga Microsoft).

Louis Suarez-Potts, veterano del gruppo OpenOffice (che usa la licenza LGPL), ha dichiarato: "la vedo dura che tutto ciò possa assumere termini credibili, è un atto disperato che gli si rivolgerà contro".

Già in passato la comunità open source si è dimostrata disponibile a modificare quelle parti di software che potessero infrangere brevetti, se chi accusava dimostrava la reale consistenza della violazione. Nessuno è andato oltre le minacce generiche. Secondo eWeek il fondatore della FSF – Free Software Foundation, Richard Stallman, avrebbe dichiarato: "in Linux ci sono 200 violazioni di vari brevetti, bisogna decidere cosa farne".

L'opinione di molti su quest'ultimo atto di Microsoft è che l'azienda di Redmond stia solo diffondendo tra gli utenti quello che viene riassunto nell'acronimo FUD – Fear, Uncertainly, Doubt (paura, incertezza e dubbio).



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