10 anni di Apple Store, sono 325 in 11 paesi di 4 continenti

19/05/2011 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Il 19 maggio 2001 iniziava la magnifica avventura dei negozi di Apple, non aspettiamoci celebrazioni da Apple, ma noi non possiamo saltare l’appuntamento. Aggiornato.
Con lo slogan “shop different” 10 anni fa aprivano i negozi di Apple, era appunto il 19 maggio 2001 ed il logo della mela morsicata si stagliava dentro al disegno del codice a barre.

20-11111b_jobspreviewmcleanstore1Apple aveva bisogno di far conoscere i propri prodotti a più persone, con stile, competenza ed assistenza inimmaginabile altrove. Allora l’azienda di Cupertino diceva di avere il 5% del mercato, ma che l’altro 95% era l’obiettivo.

I primi 2 Apple Store, nei centri commerciali di McLean in Virginia (sulla costa est degli USA) e, 3 ore più tardi, Glendale in California (sulla costa ovest), aprivano dopo essere stati svelati pochi giorni prima da Steve Jobs (immagine a lato). Il video girato dietro alle classiche barricate nere, che ancora nascondevano le vetrine ai passanti, mostra come erano stati studiati questi punti vendita.

Dopo quegli Apple Store ne sono seguiti altri 323, coprendo ormai 4 continenti ed 11 nazioni, Italia compresa. Da allora, nel corso degli anni, tante cose sono cambiate: c’è stato più di un restyling, alcune terze parti sono sparite dai negozi, la disposizione è cambiata, i teatri hanno assunto ruoli diversi, ci sono stati esperimenti come i mini-store ed alcuni hanno chiuso per riaprire più grandi a pochi metri di distanza.

Quella che non è cambiata è la squadra vincente degli Apple Store: Peter Bohlin è il geniale progettista premiato con la medaglia d’oro dell’AIA – American Institute of Architects, qui lo vediamo abbracciato da Steve Jobs, mentre dall’altra parte c’è il dirigente di gran lunga più simpatico e capace di Apple: Ron Johnson, ex di Target prima di creare il settore retail per l’azienda di Cupertino.

I negozi hanno contribuito con 9,8 miliardi di dollari all’anno fiscale 2010 di Apple, con una media del fatturato di 34,1 milioni di dollari per negozio. Gli impiegati a tempo pieno equivalente negli Apple Store sono 26.500 e non si può essere persone comuni per andare a lavorarci, nel bene e nel male.

Celebriamo noi che amiamo gli Apple Store, perché ben difficilmente Apple si concederà alla ricorrenza pagana tanto significativa. Non lo ha fatto per i 10 anni di iTunes, non lo ha fatto per i 10 anni di Mac OS X e, probabilmente, non lo farà per i 10 anni di iPod, il prossimo 23 ottobre.

Forse non tutti sanno che i negozi di Apple hanno da tempo un sistema innovativo di gestione delle vendite denominato RetailMe, che ha soppiantato l’esperimento fallito dell’auto-pagamento EZ pay visto anni fa in alcuni Apple Store californiani.

Volete comunicare con qualche negozio? Tempo fa era possibile via iChat con indirizzi specifici, chissà se il progetto è stato portato avanti anche per le successive inaugurazioni?

La Ferrari dei negozi d’informatica è diventato un punto di riferimento in molte città, figuriamoci per l’amico e collega Gary Allen, che ha fondato il sito ifoAppleStore e che proprio in questi giorni è in tour celebrativo per ri-visitare alcuni degli Apple Store statunitensi.

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In USA c’è il maggior numero di Apple Store aperti con, come si può vedere dalle mappe successive, grandissime concentrazioni in California e New York. Alcuni stati sono ancora completamente scoperti, non sono molti ma certamente Apple non li considera all’altezza di poter ospitare un loro punto vendita.

Difficile citarli tutti. Ma per il cubo di cristallo di Manhattan val la pena, visto che oggi stesso spegne 5 candeline da sotto al GM Building che si affaccia su Central Park. Questo è incredibilmente stato il 28esimo luogo più fotografato al mondo e quinto a New York City.

Bellissimo anche quello nel centro di Boston con tanto di giardino sul tetto, visto anche altrove.

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Molti Apple Store sono stati aperti in Gran Bretagna, Apple ha sede qui per il mercato europeo e questo ha certamente pesato nelle loro scelte.

Il 99esimo è stato quello su Regent street a Londra, aperto, con tanto di taglio del nastro rosso da parte del sindaco, nel novembre 2004 (prima dell’avvio di setteB.IT) come primo punto vendita europeo. Ne sono stati aperti altri a Londra ma quello di Covent Garden, che è stato anche il 300esimo negozio della serie, è veramente notevole.

Il più a nord di tutti è quello di Glasgow in Scozia, anche qui c’eravamo e potete rivedere il giorno dell’apertura al pubblico.

L’altra nazione americana che ha Apple Store è il Canada ed Apple si è concentrata finora nelle principali città e nei centri commerciali. I più belli e meno stereotipati sono ovviamente quelli fuori dai mall più o meno uguali.

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Dall’altra parte del pianeta Apple si è concentrata su Australia e Giappone. Addirittura nella splendida località di Bondi si trova il negozio in versione bi-fronte (come altri tipo Scottsdale e l’ultimo di Chicago) con gli alberi all’interno. Chadstone è il più meridionale del pianeta.

Vi mostriamo anche quello di Osaka a simbolo di quelli nipponici. In questo sfortunato paese il terremoto di marzo ha obbligato alla chiusura di Sendai, ma la forza d’animo dei giapponesi ha fatto sì che l’Apple Store potesse riaprire al pubblico piuttosto rapidamente.

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Dei 2 parigini ricordiamo la piramide di cristallo rovesciata e l’ultima inaugurazione in assoluto a Bordeaux, per il negozio numero 325.

In Germania si è iniziato con Monaco e si è, per ora, finito con Dresda, ma si lavora anche a Berlino.

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La nuova frontiera del commercio è la Cina. Apple lo sa e vuole concentrarsi con una ventina di negozi nei prossimi anni, per ora ce ne sono 4 nelle principali città come Pechino e Shangai, qui c’è il cilindro di cristallo (il trio con il cubo e la piramide è emblema della volontà di stupire, anche sottoterra) che identifica un’area di grande modernità.

Per l’Italia i negozi di Apple li abbiamo, purtroppo, visti solo in centri commerciali e pure di periferia. Si è cominciato con Roma per poi arrivare a Carugate (MI), Grugliasco (TO) ed Orio al Serio (BG). Prossimamente apriranno quelli di Rozzano (MI) e Bologna, più altri futuri ancora da identificare con certezza. Si spera che la Galleria di Milano possa essere la location di prestigio che a Cupertino cercavano da anni, qui si potrà sperimentare poco con il design esterno, ma certamente non c’è posto migliore per la visibilità nella capitale del design.

Dove non ci sono Apple Store, nel nostro paese si può provare ad accontentarsi con le “sottomarche” Apple Shop, ovvero piccole aree in stile Apple (spesso abbandonate dal solo addetto, che si deve occupare anche di altro) in negozi di elettronica, il primo della serie di oltre 20 è stato aperto a Milano nel luglio 2007, ma poi Apple ha deciso di non pubblicizzarli più ed auguri a trovarli.

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In Svizzera ce ne sono a Ginevra e Zurigo. L’ultimo (11esimo) paese dove è sbarcata Apple con i suoi negozi è la Spagna, sono stati scelti i centri commerciali di Barcellona e Madrid per gli Apple Store, ma ne arriveranno altri nei prossimi mesi.

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Aggiornamento del 19/05/2011: eccoci davanti all’ingresso dell’Apple Store di McLean in Virginia, sono passati esattamente 10 anni dall’inaugurazione del primo negozio.

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Ecco la lettera che Apple (probabilmente scritta da Steve Jobs) ha inviato a tutti i suoi negozi per ricordare tutta la strada fatta finora e le sfide del futuro. Qui la traduzione:
Cos’è di bello del passato?
Ieri sono passati 3.652 giorni ed abbiamo fatto cose eccezionali. Abbiamo aperto 325 negozi. In 11 paesi. Con 2,1 milioni di piedi quadri di superficie (200.000 metri quadrati). Ma ancora più importante, abbiamo ospitato oltre 1 miliardo di clienti.
La nostra storia di questi 10 anni è qualcosa di cui andare orgogliosi. Ma, allo stesso tempo, è passata.
Quindi è ora di parlare del domani. E’ il giorno per il quale lavoriamo. E’ il giorno del lancio di nuovi prodotti, come solo Apple sa fare. E’ il giorno in cui nasceranno nuovi negozi, sempre più icone. E creeremo dei programmi di rottura per aiutare la gente ad abbracciare la tecnologia come mai prima. E’ il giorno per fare qualcosa mai sognato prima, ancora.
Non siamo quelli che pensano allo ieri. Continueremo ad andare avanti. Per dare il meglio nei domani. Giorno dopo giorno.


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