I dati Wi-Fi intercettati da Google, brevetti e scuse

04/06/2010 09:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001I garanti della privacy di Francia, Germania e Spagna potranno consultare i dati raccolti dalle vetture di Street View, ma intanto emerge la richiesta del brevetto per la tecnologia usata “inconsciamente e per errore”. Aggiornato.
Negli ultimi 3 anni le vetture di Google che circolano per le strade delle nostre città hanno raccolto 600 GB di dati di tutte le reti Wi-Fi incontrate (coordinate, indirizzi MAC e SSID), oltre che aver scattato le fotografie per Street View.

22-08983b_googlestreetviewopelIl caso era scoppiato un paio di settimane fa con apparente sorpresa della stessa Google, che ignorava l’archiviazione di certi dati sensibili.

Specialmente in Europa molti si erano allarmati per questa mancanza di tatto di Google, la privacy sembrava sotto minaccia dai potenti mezzi tecnologici messi in campo dal motore di ricerca di Mountain View. FT – Financial Times ha saputo da Eric Schmidt che la sua società è pronta a concedere alle autorità di Francia, Germania e Spagna (ignorate quelle italiane) tutta la collaborazione possibile perché “quando si commette un errore la miglior difesa è ammetterlo e fare qualcosa per non farlo accadere più”.

L’ingegnere che aveva sviluppato il sistema sarà ascoltato da Google per capire come è stato possibile violare il codice di condotta interno. Tuttavia il 20% dell’orario lavorativo di Google continuerà ad essere liberamente utilizzabile dagli impiegati per progetti indipendenti “perché la creatività non deve essere congelata”.

Secondo il CEO di Google l’idea di Street View è nata proprio in quel 20% del tempo ad un ingegnere di Goggle che girava per il campus dell’università di Stanford. C’è invece il sospetto che sia semplicemente stata imitata ed ampliata l’idea di Amazon A9 Block View.

Le automobili di Google con le attrezzature per scattare le foto e registrare le location sono continuamente in circolazione in una trentina di paesi.

Ma sarà successo tutto per errore? Nel 2008 richiedeva il brevetto per una tecnologia che avrebbe fornito ai pubblicitari molti dati intercettati su base geografica. Schmidt si scuserà anche di questo? Gli avvocati già si fregano le mani.

Aggiornamento del 04/06/2010: secondo Google il brevetto citato non ha nulla a che fare con l’acquisizione di dati Wi-Fi avvenuta senza saperlo.



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