Apple, azienda che supporta Blu-ray, dice no al disco HD

01/07/2010 10:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Steve Jobs suggerisce ad un utente di sfruttare Internet perché tanto tutto finirà online, alla faccia della partecipazione come membro nell’associazione che mai è stata gratificata di un vero sostegno di Cupertino.
Vedere avanti è una prerogativa del geniale CEO di Apple, ma spingersi nel 2010 a dire che i dischi ad alta definizione Blu-ray sono qualcosa di già sorpassato è eccessivo.

E’ sostanzialmente quello che è successo rispondendo a Siva, che ha girato il messaggio a Mac Rumors per una diffusione ampia del pensiero di Steve Jobs.

Siva voleva capire per quale ragione l’ultimo Mac mini con porta HDMI fosse ancora privo di un lettore/masterizzatore Blu-ray, ormai comune in altri computer. E dire che l’occasione era propizia visto il cedimento di Apple alle costose licenze di HDMI, parente stretto del Blu-ray.

“Bluray sembra uno di quei formati audio di alta qualità che erano emersi come successori del CD, il quale è stato soppiantato dal download da Internet” ha scritto Jobs, storpiando anche il nome del disco ottico ad alta definizione. L’obiezione è stata che in futuro potrà anche essere così ma al momento Blu-ray è una soluzione valida per il video ed i backup.

Steve Jobs ha risposto ancora: “il download è decollato per la gratuità, gratificazione istantanea o convenienza (nell’ordine preferito), il business dei film da scaricare da Internet è in crescita, sia nella versione gratis (Hulu) che in affitto (iTunes) e non sembra essere un problema archiviare online film e spettacoli TV. Credo che tu abbia torto, vedremo vincere su tutti i contenuti video di sufficiente qualità (720p come minimo), in versione gratuita oppure affitto”.

Tra i membri dell’associazione che supporta il formato Blu-ray ci sarebbe Apple ma, se mettiamo assieme questa risposta con quell’altra della scorsa primavera, dove il CEO di Apple aveva suggerito YouTube al posto dei dischi Blu-ray, vien da chiedersi perché far parte ancora di quel gruppo.

Apple pensa che tutti abbiano a disposizione una banda larga sufficiente per fare download ed upload di grandi dimensioni, non è certo così in tutte le aree degli Stati Uniti, figuriamoci in paesi più arretrati (compresa certamente l’Italia, dove anche solo l’ADSL è una chimera in molte zone). Apple pensa che in tutti i paesi ci siano servizi come quelli riservati ancora agli Stati Uniti, non è così e nemmeno iTunes Store va oltre un manipolo di nazioni per questi contenuti.

La visione di Cupertino è certamente limitata e limita la capacità degli utenti di sfruttare un mezzo disponibile e comodo, che ha da poco annunciato le nuove evoluzioni BDXL ed IH-BD, decisamente cosa diversa dal SACD di Sony.



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