Voglia di rispetto e privacy online, le richieste della UE

27/05/2010 15:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Stiano in guardia i principali motori di ricerca, tutti con sede in USA, trattando i dati degli europei.
I motori di ricerca non sono ancora conformi con la direttiva 95/46/EC della protezione dei dati degli europei e, da Bruxelles, partono richieste formali ai principali protagonisti del settore perché aderiscano alla legislazione della UE.

Lo ha dichiarato ieri l’WP29 – Working Party Art. 29 scrivendo a Google (leader del settore e recente protagonista di una involontaria raccolta di dati sul Wi-Fi), Yahoo! e Bing di Microsoft. E’ stata informata pure la controparte dall’altro lato dell’oceano Atlantico FTC – Federal Trade Commission, in uno spirito di collaborazione tra USA ed UE.

La responsabile della giustizia e diritti civili degli europei Viviane Reding concorda ed auspica una più ampia collaborazione tra le due entità nella realizzazione di standard più alti per la privacy.

L’anonimato è un diritto ma i motori di ricerca continuano ad immagazzinare dati delle ricerche online, non soltanto quelli sulla qualità dei dati (gli IP e cookies degli utenti) ma anche sui tempi (la UE chiede che i dati scadano dopo 6 mesi).



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