Verso il TLD “ecologico”, frenano quelli “religiosi”

05/03/2009 20:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Al Gore sostiene .eco e intanto il Vaticano si oppone ai proposti domini di primo livello che fanno riferimento a religioni o figure religiose.

Al Gore sostiene .eco e intanto il Vaticano si oppone ai proposti domini di primo livello che fanno riferimento a religioni o figure religiose.
 
La campagna di supporto al proposto dominio di primo livello .eco è partita mettendo sul tavolo un "carico" come l'Alliance for Climate Protection di Al Gore.

05880b_tldecoIl TLD "ecologico" dovrebbe distinguere tutti quelli che su Internet si dedicano alla salvaguardia del pianeta ma, come al solito, in molti potrebbero salire sul modaiolo "carro verde" per fare semplicemente marketing su prodotti commerciali.
 
La discussione sui futuri domini è sempre intensa.
 
Il 20 febbraio il Monsignore Carlo Maria Polvani inviava un messaggio di posta elettronica all'ICANN – Internet Corporation for Assigned Names and Numbers, ente che regola l'uso dei domini di Internet, per sottolineare la disapprovazione da parte del Vaticano della possibilità che le varie denominazioni "catholic", "anglican", "orthodox", "hindu", "islam", "muslim", "buddhist", etc diventino domini di primo livello.
 
"Questi domini potrebbero provocare discordanza tra teologi e tradizioni religiose, eventuali dispute potrebbero portare ICANN ad abbandonare la posizione neutrale in cui si trova, riconoscendo i diritti di un gruppo su un altro" è la preoccupazione del Vaticano.
 
Il 24 febbraio il CEO di ICANN Paul Twomey rispondeva laicamente da Washington, facendo sapere alla Santa Sede che è possibile opporsi a vari domini proposti creando una comunità di dissenso e che l'organismo valuterà tutte le posizioni nel processo di decisione di nuovi TLD.


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