The Document Foundation, per svincolarsi dalle bizze di Ellison

28/09/2010 12:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001OpenOffice diventa LibreOffice, resta open source ma più indipendente dall’assorbita Sun in Oracle, che non sembra molto ben disposta verso la comunità.
Da quando Sun è stata comperata da Oracle si sono moltiplicati i dissensi o, più genericamente, i timori sul futuro di prodotti e tecnologie sviluppate o sostenute dall’azienda di Santa Clara.

39-09766b_libreofficeQuello di OpenOffice è l’ultimo allontanamento da Oracle e dal suo imprevedibile CEO Larry Ellison, terzo uomo più ricco d’america ed amico di Steve Jobs, che ha appena assunto come presidente di Oracle Mark Hurd più che altro per ripicca verso la “stupida scelta” di HP di licenziarlo e che ha fatto filtrare la voce che Oracle starebbe per comperare un produttore di microprocessori.

La comunità di OpenOffice trasferisce armi e bagagli nella nuova The Document Foundation, creata per essere una “struttura organizzativa auto-governata, aperta, indipendente e meritocratica”, OOo al momento esiste ancora, ma intanto con la nascita del progetto open source LibreOffice 3.3.0 beta (156 MB) la nuova entità si smarca da possibili colpi di testa o mancanza di supporto di Oracle.

OpenOffice raggiungeva 11 mesi fa i 100 milioni di download, di questi 6 milioni erano la versione in italiano di OpenOffice 3.x. La suite gratuita che fa concorrenza ad Office di Microsoft e ad altri prodotti commerciali è pronta a continuare il percorso tracciato finora.

Oracle è stata invitata dalla fondazione ad aderire ed a donare il marchio che la comunità ha fatto crescere nel corso dell’ultimo decennio. Evidentemente non è accaduto ed ecco LibreOffice.

Si invitano gli sviluppatori ad aderire al progetto e contribuire al codice in un ambiente aperto e collaborativo, per dare vita al futuro delle suite di produttività insieme a chi traduce, verifica, documenta, supporta e promuove il software.



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