Stasera il bilancio di Apple, ma che è successo venerdì?

25/01/2010 07:01 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Cattive informazioni assieme ad un clima negativo hanno fatto perdere oltre 10 dollari per azione agli investitori di AAPL, quando invece il sentore è più che positivo su come vadano bene i conti di Apple.
Stasera, alle ore 23, Apple illustrerà i risultati del primo trimestre finanziario del 2010, relativi agli ultimi 3 mesi dell’anno solare 2009.

Come vi ricordavamo in occasione dell’ufficializzazione dell’evento che, per primi, vi facevamo segnare nel calendario lo scorso 6 gennaio, si attende un trimestre da urlo. Apple ha solitamente nel primo trimestre fiscale i migliori risultati (perché è compreso il Thanksgiving ed il Natale) ma questa volta tutto sembra volgere al meglio ed è probabile che saranno superati i 10,167 miliardi di dollari di fatturato del Q1 del 2009, record assoluto della storia dell’azienda di Cupertino.

Se non fosse per l’ultimo venerdì nero, nello specifico il 22 gennaio, le quotazioni delle azioni AAPL sono state alle stelle da settimane. Nell’ultima è stato segnato il record di chiusura a 215,04 dollari, purtroppo però nell’ultimo giorno di contrattazioni, con un clima generale piuttosto negativo per le funeste promesse di Barack Obama alle banche USA, si è aggiunta anche qualche distrazione del mercato.

Come sottolinea opportunamente Fortune qualcuno aveva messo in giro la notizia che Apple fosse stata de-classificata da Deutsche Bank.

In particolare Theflyonthewall aveva diffuso la notizia prima del campanello d’apertura del Nasdaq che la banca tedesca aveva tolto automaticamente le AAPL dalla lista a corto termine “buy”. Senza addentrarci troppo in questioni finanziarie basti notare che si trattava di due situazioni ben diverse. Ma il danno era fatto e CNBC ha tentato di rimediare alla confusione creata solo a 90 minuti dalla chiusura delle contrattazioni, se possibile è andata anche peggio.

Apple ha perso in quel giorno poco meno del 5% ed oltre 10 dollari, scendendo sotto ai 200 dollari per la prima volta dal 22 dicembre e chiudendo a 197,75 dollari.

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