Skype protesta per le limitazioni su rete 3G

05/10/2009 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Non è mai citata Apple o l'applicazione per iPhone/iPod touch ma è chiaro che Skype a questa si rivolge, sostenuta dalle regole di neutralità di Internet recentemente ribadite in USA.

Non è mai citata Apple o l'applicazione per iPhone/iPod touch ma è chiaro che Skype a questa si rivolge, sostenuta dalle regole di neutralità di Internet recentemente ribadite in USA.
 
07348b_wifiskypeiphoneSkype va all'offensiva.

L'azienda lussemburghese segue molto da vicino quello che vogliono fare gli Stati Uniti, più che altri paesi, sulla completa libertà dell'uso che gli utenti possono fare di Internet.
 
Trasparenza e non discriminazione sono le parole d'ordine anche per Skype, che ha tutto l'interesse di veder funzionare i suoi servizi anche su rete di telefonia cellulare, oltre che su reti Wi-Fi. Proprio Apple, su suggerimento di AT&T (il carrier USA che decide per tutti), impedisce al software di Skype per iPhone/iPod touch di far risparmiare all'utente per telefonate e messaggi, obbligandolo all'uso dei servizi dell'operatore con il quale si ha un abbonamento.
 
Skype, a sostegno di quella che già da sola sembra una richiesta ragionevole, porta il risultato di un sondaggio.
 
Su oltre 2.000 adulti statunitensi interrogati da Zagby il 59% ritiene che i carrier della telefonia cellulare hanno troppo controllo sull'uso dei servizi fatto dai loro clienti, i quali sono nel 67,3% dei casi pienamente consapevoli di essere in grado da soli di scegliere quali applicazioni far funzionare sugli smartphone.
 
Il 54% degli intervistati concorda che il VoIP, come quello di Skype, è una possibilità in più di comunicare, facendolo anche gratuitamente. La metà degli abbonati pagherebbe il proprio carrier più volentieri sapendo che software come quello di Skype può funzionare nello smartphone.
 
Ben tre quarti degli utenti sa che un accesso ad Internet economico possa migliorare la vita.
 
La neutralità del web è la battaglia di Julius Genachowski, presidente della FCC – Federal Communications Commission, ente che controlla le comunicazioni negli Stati Uniti. Adesso sono attesi i fatti dopo le (belle) parole.


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