Prezzi Apple, è proprio tutta colpa delle tasse?

10/05/2010 07:04 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Quanto costa veramente un prodotto Apple? Difficile saperlo dato che cambia in partenza a seconda delle varie nazioni, non per assorbire le tasse locali e proporre un unico costo finale agli utenti.
C’è da concordare con Steve Jobs quando dice agli utenti di lamentarsi con i propri governi se le tasse sui prodotti elettronici sono altre, ma non basta.

Quando venerdì scorso abbiamo voluto compilare una tabella (molto apprezzata) con tutti i prezzi internazionali dell’iPad ci siamo preoccupati, prima che lo suggerisse il CEO di Apple, di aggiungere le tasse per arrivare al prezzo finale destinato al consumatore.

Jobs risponde agli europei arrabbiati per i prezzi tanto diversi da quelli statunitensi che: “bisogna sapere prima di parlare che in Gran Bretagna i prezzi, per legge, devono includere le tasse, di circa il 18%, quelli statunitensi non includono le tasse”. Grazie, ma lo sapevamo e noi i conti li abbiamo fatti giusti, il confronto sulla base dell’euro dimostra grandi differenze.

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Non sembra però molto coerente Apple quando dichiara che sono solo le tasse a fare la differenza. Certo incidono, ma allora per quale ragione Apple non parte con lo stesso prezzo senza tasse in tutti i paesi?

Per scoprire che non lo fa abbiamo preso ad esempio uno dei computer più nuovi e potenti di Apple, il MacBook Pro da 17″ con il processore Intel Core i7. Ecco nella nostra tabella delle 10 nazioni principali (secondo la classificazione di Apple, almeno nel caso dell’iPad) il prezzo “nudo” in valuta locale (colore bianco) e poi convertito in euro (colore giallo), abbiamo poi aggiunto le tasse applicate in quel paese (come nel caso precedente abbiamo ipotizzato Cupertino per gli Stati Uniti e la capitale Ottawa per il Canada, uniche nazioni che non includono le tasse nel prezzo da cartellino).

Come vedete il prezzo di partenza non è mai uguale e non per mitigare le diverse percentuali di imposte. Ne consegue che i costi finali più alti li affrontiamo in Italia e Germania, con la Francia molto prossima. Dove il laptop costa meno è in Giappone, risulta addirittura più conveniente che in USA, di oltre 100 euro.

Vanno bene le prediche di Apple a chi non sa fare i conti ma, se avessero una giustificazione anche per chi le cifre le mostra in modo chiaro, sarebbe apprezzabile. Fermo restando che Apple ha il diritto di applicare i prezzi che crede nei vari paesi, basta che non si trinceri dietro alla scusa che le differenze le fanno solo le tasse locali.

Chiedere ai sudafricani e brasiliani cosa ne pensano, alla faccia del “villaggio globale”.

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