Pericolo cache su Google, parola di Garante

17/04/2006 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Chieste maggiori garanzie alla tutela della privacy per i cittadini italiani. Google Italia risponde che spetta a Google USA. Incontro in maggio per accordarsi su regole migliori.

Chieste maggiori garanzie alla tutela della privacy per i cittadini italiani. Google Italia risponde che spetta a Google USA. Incontro in maggio per accordarsi su regole migliori.
 
Che bella trovata le pagine cache archiviate da Google per recuperare informazioni transitate sulla rete, ma non più disponibili.

Bello finché questa soluzione non calpesti la privacy.

E' successo che una nostra concittadina ha dovuto denunciare Google perché erano ancora reperibili, tramite il motore di ricerca californiano, alcune informazioni riguardo ad un suo procedimento penale, però conclusosi con l'assoluzione.

Svariati siti avevano rimosso le informazioni iniziali prendendo atto della conclusione positiva del processo ma, su Google.it, era ancora possibile scovare vecchie informazioni, non aggiornate sulla vicenda.

Google Italia aveva risposto che la competenza era demandata alla sede centrale di Google perché impossibilitati ad intervenire direttamente sui server.

Il Garante della Privacy (Garante per la Protezione dei Dati Personali) ha invitato Google Inc. a tenere aggiornate le notizie riguardanti i cittadini italiani, tutelandoli meglio di come avviene ora. Nonostante una normativa che non obbliga una società statunitense a rispettare le leggi europee l'Autority richiede il "diritto all'oblio" garantito dalla italica privacy.

Il Garante ha anche inoltrato richiesta di specificare su Google.it che il titolare del trattamento è la società con sede negli USA e che si spieghi come ottenere rapidamente la cancellazione o l'aggiornamento delle pagine.

"Il nostro prossimo meeting in maggio con il Garante della Privacy fa parte di un normale processo di colloqui costruttivi. E' nostra volontà continuare con questo dialogo costante con le Autorità, nel migliore interesse dei nostri utenti, e andremo avanti a collaborare con i garanti della privacy in tutta Europa" è stato il commento ufficiale di Google.



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