Palm ad Apple: la proposta era indecente ed illegale

20/08/2009 13:30 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Il CEO di Palm, che prima era un alto dirigente di Apple, non sarebbe dovuto diventare tale per Steve Jobs, che avrebbe fatto di tutto per impedirlo. Piccata la risposta di Palm che ha deciso di non fare come Google.
07049b_jonrubinsteinmw2006sfL’antitrust statunitense investiga sulla collaborazione/non collaborazione delle aziende hi-tech, in particolare sull’accordo di non “rubarsi” dipendenti tra Apple e Google. Altri come Adobe e Microsoft, seppur con periodi cuscinetti, si scambiano tranquillamente esperti.

Secondo Bloomberg un paio d’anni fa, quando l’ex “papà” dell’iPod, Jon Rubinstein (illustrato accanto nella sua ultima apparizione al Macworld Expo 2006), passava come consulente a Palm, Steve Jobs aveva tentato di osteggiare questo scambio di personaggi chiave tra Cupertino e Sunnyvale, scrivendo in un messaggio “dobbiamo fare tutto il possibile perché questa cosa si fermi”.

L’ex CEO di Palm, Ed Colligan, avrebbe risposto all’epoca senza peli sulla lingua a Jobs: “la proposta non solo è sbagliata ma pure illegale”. Tra l’altro Apple aveva dato lavoro al 2% della forza lavoro di Palm per sviluppare l’iPhone.

Quello che è successo dopo lo sappiamo, Palm ha realizzato webOS ed il primo dispositivo che usa questo sistema operativo, il Pre. La battaglia tra Apple e Palm si è acutizzata di recente con la sincronizzazione dei contenuti multimediali di iTunes sull’ultimo modello di palmare/smartphone.

Commenti dalle pubbliche relazioni? Suvvia, Lynn Fox di Palm lavorava prima per Apple!



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