Ministro Jiang Yu: “censura? Internet è libera in Cina!”

14/01/2010 13:30 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001La bugia di una rete libera è quello che si propaganda in Cina dopo la benvenuta rivolta di Google alla censura.
Un giorno dopo la decisione di Google di togliere i filtri imposti dai governanti cinesi ai risultati del motore di ricerca, risponde indirettamente Jiang Yu, ministro degli esteri di Pechino (illustrata accanto).

02-08046b_jiangyu“L’accesso ad Internet in Cina è aperto ed il governo ne incoraggia lo sviluppo, vogliamo una rete sana, le nostre leggi vietano gli attacchi di hacker, noi accogliamo le imprese straniere che operano su Internet in Cina in modo legale” è stata la vaga risposta del ministro nella conferenza stampa odierna, negando l’evidenza delle ben note censure in quel paese.

338 milioni di utenti di Internet solo da ieri hanno potuto trovare informazioni impossibili da raggiungere da anni, per quanto durerà è ancora un imprecisato, la “grande muraglia” del firewall cinese è pronta a tenere nuovamente nell’ignoranza tutto il popolo.

Intanto Google ha elevato la sicurezza di Gmail passando alla modalità HTTPS con SSL – Secure Sockets Layer, invece che HTTP, per l’accesso alla posta elettronica dalla webmail fornita gratuitamente a tutti, dissidenti ed attivisti dei diritti umani cinesi compresi.



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