Macrovision: adesso dico la mia sui miei “figli”

16/02/2007 23:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001L'azienda che da quasi un quarto di secolo crea sistemi di protezione anti-copia per tutti i film su VHS, DVD, canali televisivi digitali, etc. risponde alle "strane" idee di Steve Jobs sui DRM.

L'azienda che da quasi un quarto di secolo crea sistemi di protezione anti-copia per tutti i film su VHS, DVD, canali televisivi digitali, etc. risponde alle "strane" idee di Steve Jobs sui DRM.
 
"The Cotton Club", il film diretto da Francis Ford Coppola ed uscito su VHS nel 1985, è stata la prima cassetta pubblicata dalla Orion Pictures (poi MGM) con un sistema di protezione anti-copia.

Leader del settore è stato in questi anni Macrovision. Sono ormai molte le tecnologie utilizzate, create nei laboratori di Santa Clara o acquisite da società assorbite.

Dopo la lunga lettera di Steve Jobs che illustrava le tre vie possibili per i contenuti multimediali online, in molti hanno risposto: la SIAE, Warner, EMI, Yahoo! e chi più ne ha più ne metta. Degno di nota il pensiero di Fred Amoroso, CEO e presidente di Macrovision, un "padre" del sistema, che si scaglia contro chi tocca i suoi "figli".

Quasi 25 anni d'esperienza dei DRM, Macrovision opera soprattutto con i lungometraggi di Hollywood ma ormai i sistemi anti-copia spaziano dal software ai giochi, alla musica e ai filmati.

Ovviamente Amoroso scardina tutte le irriverenti teorie d'abbandono dei DRM e si presta a sostenere la sicurezza di FairPlay per conto di Apple: "vorremmo assistere Steve Jobs nell'interoperabilità del suo sistema e contemporaneamente nella blindatura dei segreti industriali". Quanto già sollecitato settimana scorsa dal Coral Consortium, ma con una visione decisamente meno commerciale ed opportunistica.

Amoroso pensa che sarebbe il caso di ampliare i DRM piuttosto che ridurli o eliminarli, il valore del prodotto acquistato crescerebbe, invece che diminuire. Conflitto d'interesse? Macchè…

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