Ma chi li controlla gli sviluppatori di Apple? Ray Charles?

01/03/2011 10:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Lion l’ha fatta grossa questa volta e non ci riferiamo agli istinti animali e selvaggi del re della savana.
Negli ultimi 5 giorni si sono viste tante e tali violazioni della licenza per gli sviluppatori di Apple, che si ricorda difficilmente un simile caso nel passato.

Sarà che i Mac sono più popolari che mai e che la sete d’informazioni su come sarà il prossimo sistema operativo di Apple è tanta, ma esisterebbero delle regole.

Apple stabilisce che per scaricare ed usare software in versione beta si debba essere registrati con il Mac Dev Program da 100 dollari all’anno, precedentemente noto come ADC e con costi fino a 3.500 dollari. Quindi adesso c’è spazio veramente per tutti.

Essere sviluppatori registrati implica l’accettazione del contratto di riservatezza, che Apple imporrebbe a costoro. Invece online si trova di tutto su Mac OS X 10.7 Lion.

Certo, bisognerebbe almeno essere un po’ furbi e non lasciare tracce così evidenti che chi scrive per un sito (tra questi anche chi accreditava ai passati Macworld Expo, come giornalisti, i propri sponsor che avevano voglia di farsi una vacanza) è anche lo stesso utente del software, il quale avrebbe caratteristica di segretezza. In compenso Apple, almeno in Italia dove il quieto vivere è religione da decenni, invece che penalizzare queste genialate (nemmeno si trattasse del Gizmodo di turno che ha ricettato un prototipo di iPhone 4) premia i media con colpi di bacchetta della dea fortuna, che come tutti sappiamo è bendata.

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