L’Iran censura 5 milioni di siti

18/11/2008 14:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001"Bisogna mettere a punto dei piani per ridurre il danno portato da Intenet". Al rogo tutti i computer?

"Bisogna mettere a punto dei piani per ridurre il danno portato da Intenet". Al rogo tutti i computer?
 
Che non fosse uno dei paesi più democratici del pianeta ne avevamo il sospetto da tempo, ora sappiamo dall'agenzia ANSA che Internet ha vita difficile in Iran.

Abdol Samad Khorramabadi, il consigliere del procuratore generale della repubblica islamica, ha dichiarato in occasione di un convegno sulla diffusione di Internet che sono stati filtrati milioni di siti perché diffondono materiale immorale e anti-sociale, cercando d'invadere la l'identità religiosa.

Questa l'apertura mentale dimostrata da Khorramabadi sull'argomento: "sono in molti a sprecare ore e ore davanti al computer […] Internet porta un danno alla società e dobbiamo mettere a punto dei piani per ridurre questo danno".

Quale libertà in Iran?

Se lo ricorda bene il presidente dell'Inter (forse scambiato dai censori locali per Internet), Massimo Moratti, quando un anno e mezzo fa fu impedito alla moglie ed alla figlia di assistere ad una partita di calcio nello stadio Azadi di Teheran.

E' sempre più lunga la lista dei paesi dove Internet è stato in qualche modo censurato, gli ultimi casi si sono verificati in Brasile, Grecia, Turchia, Tailandia, Pakistan e Kuwait, accanendosi in modo particolare su YouTube.



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