Le AAPL in picchiata, nonostante tutto

23/01/2008 22:30 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Le azioni di Apple al Nasdaq perdono in un solo giorno il 10,65% e il crollo si ferma a 139,07 dollari, ma sfiorando i 126 dollari. Il tafazzismo è la vera colpa della peggior perdita dal 2002?

Le azioni di Apple al Nasdaq perdono in un solo giorno il 10,65% e il
crollo si ferma a 139,07 dollari, ma sfiorando i 126 dollari. Il
tafazzismo è la vera colpa della peggior perdita dal 2002?
 
Va bene essere conservativi ma quando si esagera ecco cosa succede.

03304b_tafazziOggi non è più il mercato in generale che, andando male, ha trascinato al ribasso il titolo di Apple. L'indice del Nasdaq ha guadagnato un punto, il Dow Jones due punti e mezzo, lo S&P500 oltre due punti.
 
Allora perché Apple ha chiuso a 139,07 dollari (toccando anche i 126,14 dollari nel momento peggiore) con un ribasso del 10,65% ed una perdita di 16,57 dollari sulla già bassa chiusura di 24 ore prima?
 
Ieri il bilancio trimestrale di Apple si è rivelato ottimo, il migliore di sempre per l'azienda di Cupertino. Superiore alle previsioni stesse di Apple che, da qualche tempo, sono considerate da tutti gli analisti troppo modeste.
 
Ad ogni conferenza con il mondo finanziario non manca mai la domanda al CFO Peter Oppenheimer: "come mai prevede così poco per il prossimo trimestre?".
 
Il responsabile finanziario di Apple continua a preferire un pronostico molto inferiore ai conti reali. Gli analisti puntualmente assegnano al successivo trimestre un valore più alto, puntualmente Apple smentisce tutti perché va ancora meglio.
 
Vendere oltre 22 milioni di iPod in tre mesi vale tutto questo?
 
Ieri, nell'incredulità generale Oppenheimer ha dichiarato che per il secondo trimestre del 2008 si attende un dividendo di 0,94 dollari mentre Thomson Financial prevedeva 1,09 dollari. RBC Capital Markets ha spostato il target di prezzo da 215 a 200 dollari.
 
Allora? A che serve tanta cautela quando gli investitori poi la puniscono?
 
E' certamente una situazione che Apple deve risolvere perché non è accettabile dagli azionisti veder crescere molto il titolo lontano dai bilanci trimestrali e, quando questi arrivano, buoni, molto buoni, demoralizzano il valore e lo abbattono il previsione di bassi risultati sul successivo quarto.
 
Si veda nella tabella sottostante come sono cresciuti in questi ultimi anni i bilanci (il Q2 del 2008 è solo la stima). La speculazione è libera ma chi riuscirebbe a dire che questa è una società che merita il ribasso del valore di borsa che stiamo vedendo in questi giorni? 
 
Intanto questa sera Apple ha annunciato di aver messo online il documento fiscale 14A dovuto alla SEC e agli azionisti per il voto dell'assemblea del prossimo 4 marzo a Cupertino, nel quale si legge che il CEO Steve Jobs continua a percepire uno stipendio di 1 dollaro e a non vendere le proprie azioni (in agosto ha esercitato il diritto di prendere 120.000 azioni assegnate dieci anni fa).

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