Il Mac in Cina, privilegio di essere minoranza

06/07/2009 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001L'introduzione del filtro di Internet è stata tardata ma gli utenti Mac possono temere meno la censura, finora il software è compatibile solo con PC dotati di Windows.

L'introduzione del filtro di Internet è stata tardata ma gli utenti Mac possono temere meno la censura, finora il software è compatibile solo con PC dotati di Windows.
 
Che la Cina si sia dimenticata del Mac?

Pare che sia solo rimandata l'adozione obbligatoria di 绿坝·花季护航 (Green Dam Youth Escort), il filtro della censura cinese, ma intanto giungono notizie da oriente sull'incompatibilità del software con computer non Windows.

Naturalmente di notizie ufficiali non ce ne sono ma chi lo ha già installato sono tutti PC. I responsabili di Lenovo avrebbero riferito che non sarebbe richiesto ai computer con sistemi operativi diversi di montare il filtro, tanto che sui computer con Linux di questo produttore cinese il software non è presente.

Nell'Apple Store di Pechino il software non c'è e la navigazione online risulta "libera" (per quanto lo sia in quel paese). Con le leggi attuali l'Apple Store di Roma invece non può offrire l'accesso ad Internet, facendo dell'Italia un paese più proibizionista della Cina!

Jinhui Computer System Engineering Company starebbe testando una versione del filtro anti-porno e anti-violenza (ma c'è il sospetto che inibisca anche informazioni politiche pericolose per il regime) per altri sistemi operativi, preparandosi a scattare sull'attenti all'ordine di installazione su tutti i computer cinesi.



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