Guerra di cubi: Manhattan come la Mecca?

11/10/2006 22:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Ci sono tante analogie tra l'Apple Store sulla Quinta strada di New York City e la Ka'ba della Mecca, entrambi a forma di cubo, entrambi con una gran folla che gli passeggia attorno, a loro modo venerati da due pubblici. Aggiornato.

Ci sono tante analogie tra l'Apple Store sulla Quinta strada di New
York City e la Ka'ba della Mecca, entrambi a forma di cubo, entrambi
con una gran folla che gli passeggia attorno, a loro modo venerati da
due pubblici. Aggiornato.
 
Secondo il MEMRI – Middle East Media Research Institute, che cita "un sito islamico" (senza ulteriore precisazione, ndr), il secondo negozio che Apple ha aperto con tanto successo a New York sarebbe una provocazione per i musulmani.

01003b_cubenycprimadopoIl 19 maggio scorso, sulla Quinta strada di Manhattan, veniva inaugurato da Steve Jobs in persona il negozio di Apple completamente sotterraneo e aperto 24 ore al giorno, all'esterno, davanti al GM Building, un grande cubo di cristallo (prima dell'apertura ricoperto da plastiche nere, come si vede dalla foto accanto).

Questo Apple Store è stato molto più "venerato" degli altri negozi di Apple, anche il più remoto Apple Store inaugurato nel deserto del Nevada o tra le campagne dello Iowa ha visto crearsi una fila di entusiasti utenti Apple fuori dalle vetrine fin dal giorno prima. A suo modo Apple è una religione, per molti. Senza offesa per nessuno.

Per l'Apple Store sulla Quinta strada una folla ha circondato il cubo in cristallo prima dell'inaugurazione ufficiale, un gruppo enorme di fan tutti attorno al palazzo al 767 Fifth Avenue erano in "processione" per attendere pazientemente il loro turno per entrare (scendere) nel bellissimo negozio.

Che qualcuno abbia definito "la Mecca" tale negozio non ci sembra affatto un'offesa, rende altrettanto bene di assiomi mutuati da altre religioni come "muro del pianto del…" o "santuario del…". Eppure nessuno si è mai lamentato.

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Mecca è la città dell'Arabia Saudita dove sarebbe nato Maometto, profeta dell'Islam, ogni musulmano si deve recare in pellegrinaggio in questo luogo almeno una volta nella vita. Alla Mecca si trova la Ka'ba, una costruzione in pietra nera a forma cubica di circa 12 metri di grandezza per ogni lato.

Nell'Apple Store ci sarà anche l'iPod Bar o il Genius Bar ma, non se ne sarà accorto il fantomatico sito islamico, non si serve alcun alcolico. Nei primi mesi del progetto Apple Store nei Genius Bar si è al massimo regalato qualche bottiglietta di Evian, ma poi i costi erano alti e la distribuzione di bevande è stata sospesa. I Genius Bar e gli iPod Bar continuano solo ad assistere la clientela con Mac ed iPod.

Il sito islamico scrive di diffondere la notizia del "progetto Mecca" di Apple e di premere perché tale progetto termini. Per informazione di tutti il "progetto" è bello che terminato e il negozio di Apple è ormai aperto da quasi cinque mesi.

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In quest'ultima coppia di foto comparative si vede il momento in cui gli addetto toglievano le plastiche nere dal cubo di cristallo, la notte prima dell'inaugurazione, dall'altra parte il momento della sostituzione della copertura con il Kiswa, un tessuto nero riccamente ricamato in oro con scritte coraniche.

Steve Jobs ha una vera passione per i cubi, evidentemente questi signori non hanno mai sentito parlare del PowerMac G4 Cube o, meglio ancora, al NeXT Cube tutto nero.

Apple sarebbe stata costretta a dichiarare: "abbiamo notato come alcuni hanno fatto riferimento alla Mecca durante la costruzione del negozio, Apple non non si è mai riferita al nuovo negozio con la parola Mecca e non è nostra intenzione imitare la Ka'ba. Rispettiamo tutte le religioni e culture e ci dispiace se le opinioni di blog indipendenti hanno potuto offendere qualcuno".

Evidentemente non deve essere stata una trovata goliardica, piuttosto incredibile, come poteva sembrare.

Aggiornamento del 12/10/2006: molti musulmani si sono fatti sentire su questo tema e hanno definito ridicole le questioni sollevate da un ignoto sito islamico e portate alla luce da questo oscuro MEMRI, definito da alcuni come un discutibile mezzo per far conoscere al mondo occidentale le opinioni del Medio Oriente, scegliendo ad hoc cosa pubblicare.

Aggiornamento del 13/10/2006: finalmente si scopre quale sia la fonte originale, sarebbe il sito in lingua araba Tajdeed (qui la traduzione). Il MEMRI è arrivato in ritardo di "soli" quattro mesi. 



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