Gli spot gemelli rispondono a modo loro a Microsoft

25/08/2009 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Solo con le menzogne o con una confezione luccicante si riescono ad imbrogliare i consumatori, ai quali continuare a propinare PC. Difficile contestare con i fatti questa tesi sostenuta dalle pubblicità dei Mac.
Apple aveva cominciato a punzecchiare Microsoft già in maggio con la pubblicità "Elimination" della serie di lungo corso "Get a Mac", in risposta agli spot della serie "Laptop hunter" che, con informazioni falsate, tentavano dimostrare quanto i computer portatili di Apple avevano un costo superiore ingiustificato.

Ora ne arrivano altre due sullo stesso tema.

"Top of the line" è interpretato oltre che da Mac e PC dal super-macho/ultra-charmant Patrick Warburton (attore popolare in USA), che deve affascinare la cliente in cerca di un nuovo computer. PC lo presenta come il massimo disponibile ma, alla domanda sull'invulnerabilità dai virus ed altri problemi, la risposta non può che sconfortare la ragazza dai capelli rossi (PC si morde la lingua e volta lo sguardo), che ne deduce di dover optare per un Mac.

Con "Surprise" non si va molto distanti, la fanciulla vuole un computer nuovo e quello che sembra essere Mac le consiglia spassionatamente un PC, lei è stupefatta perché sapeva che i Mac erano più stabili e sicuri ma la reiterata raccomandazione è sempre quella del PC. Appena si è allontanata la cliente che è andata a vedere i PC, Mac getta la maschera e sotto si trova PC. Arriva il vero Mac e vede mezzo camuffato il suo collega ma lo prega di non tentare di dare spiegazioni, non vuole nemmeno sapere cosa ha combinato questa volta.

Questi nuovi spot di Apple si aggiungono ai precedenti 59, portando così il totale a 61.

La parte più divertente di questa storia degli spot e contro-spot è in realtà la cruda realtà di una Microsoft che ha dovuto modificare i suoi perché raccontavano sonore balle al pubblico, in pubblicità comparative irreali.

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