E sì, i no e i ma della legge francese sul DRM

15/05/2006 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001La soluzione potrebbe essere rivedere i contratti francesi, con particolari esclusive nessun organismo francese obbligherà iTMS ad aprire FairPlay.

La soluzione potrebbe essere rivedere i contratti francesi, con particolari esclusive nessun organismo francese obbligherà iTMS ad aprire FairPlay.

Notavamo già di recente come la legge francese sui DRM della musica digitale stava per subire una svolta sostanziale che avrebbe potuto "salvare" FairPlay di Apple.

Ora la legge, ormai approvata, prevede una authority che vagli ogni singola richiesta di apertura del DRM proprietario altrui. Su musica e filmati, ogni azienda avrà un confronto e potrà rifiutarsi di condividere con altri la tecnologia di limitazione d'utilizzo.

Una sorta di distribuzione esclusiva accordata tra negozio di musica digitale e artista potrebbe essere, per esempio, una delle valide ragioni per non acconsentire all'apertura del DRM proprietario verso altri.

Respiri di sollievo a Cupertino, che si era spinta a minacciare l'abbandono del mercato francese di iTunes Music Store. Ma non è ancora detto, come si sostiene su BusinessWeek, che Apple non decida di abbandonare quell'1% del suo business della musica digitale (quello francese) se le cose si mettessero male.

Vedremo alle prime applicazioni pratiche chi avrà in mano realmente il "manico" del coltello.

Intanto la Francia si accontenterà di essere il terzo paese europeo (dopo UK e Italia) ad accogliere gli Apple Store, parola di Pascal Cagni, responsabile europeo di Apple: sugli Champs Elysées un negozio entro il 2007 ma già nel 2006 un primo Apple Store in un centro commerciale.



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