DRM “francese” incostituzionale in due punti

31/07/2006 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Il Consiglio Costituzionale di Francia sancisce l'incostituzionalità di almeno due norme contenute nella legge che è recentemente stata approvata per gestire i sistemi tecnologici per proteggere i diritti d'autore.

Il Consiglio Costituzionale di Francia sancisce l'incostituzionalità di almeno due norme contenute nella legge che è recentemente stata approvata per gestire i sistemi tecnologici per proteggere i diritti d'autore.

Nata da poco ma già modificata, è la legge "DADVSI – Droit d'Auteur et les Droits Voisins dans la Société de l'Information" sui DRM che in Francia ha creato tanta preoccupazione in chi, come Apple, vende legalmente musica online.

Il Consiglio Costituzionale, a fine della scorsa settimana, ha dichiarato incostituzionali due punti della legge appena varata dalle due camere francesi.

Gli sviluppatori dei sistemi di file sharing non sono più esentati dalle multe fino a 300.000 euro e l'eventuale reclusione fino a 3 anni, come previsto inizialmente, anche loro sono considerati corresponsabili al pari di chi scambia musica online.

Chi vende online contenuti multimediali, come Apple con iTunes Music Store, deve consentire a terzi di usare la tecnologia DRM (nel caso di Apple, FairPlay) ma solo a chi pagherà una licenza al proprietario.

Apple non sarà soddisfatta, ma almeno potrà/dovrà (almeno in Francia) fissare il prezzo che crede per usare FairPlay e quindi consentire alla musica comperata su iTMS di essere installata su altri player. Tutto solo e se approvato dagli organismi francesi a chi ne fa richiesta.



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