Crisi alla Micron, meno NAND e meno dipendenti

09/10/2008 19:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Lo stabilimento di Boise smetterà di produrre, per la joint venture IM Flash con Intel, le memorie flash di tipo NAND e di conseguenza 3.500 impiegati resteranno a casa.

Lo stabilimento di Boise smetterà di produrre, per la joint venture IM Flash con Intel, le memorie flash di tipo NAND e di conseguenza 3.500 impiegati resteranno a casa.
 
Micron Technology ha annunciato una ristrutturazione aziendale.

Uno dei maggiori produttori di memorie a stato solido deve ridurre i costi di produzione e decide di smettere le linee di memorie NAND nello stabilimento di Boise (Idaho), dove Micron ed Intel si sono unite nella joint venture IM Flash.

La IM Flash taglierà 25.000 wafer da 200 mm al mese, sperando che il prezzo di questa componente salga sul mercato. Si tratta di chip impiegati in lettori multimediali portatili, smartphone, fotocamere e SSD.

Non saranno quindi più necessari oltre 3.500 addetti, in gran parte impiegati da Micron nella fabbrica dell'Idaho, il 15% di tutta la forza lavoro. La ristrutturazione costerà 60 milioni di dollari, i licenziamenti avverranno entro 24 mesi.

Il CEO di Micron, Steve Appleton, ha dichiarato: "non siamo immuni al momento di difficoltà del mercato".



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