Cosa non arriverà sull’iPhone/iPod touch

07/03/2008 09:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001La "censura" di Apple cadrà su alcune delle applicazioni che non vogliono a Cupertino, che non vuole il buon costume, che non vogliono i carrier ed, eventualmente, che non vuole l'utente.
Non stupisca che tra gli audiolibri in vendita su iTunes Store non sia mai arrivato "iCon Steve Jobs: The Greatest Second Act in the History of Business" il libro di Jeffrey Young e William Simon che Apple ed il suo CEO non hanno mai gradito. L'editore multimediale Penton Overseas non è mai riuscito a proporlo, via Audible, nella sezione audiobook di iTunes, come anche l'editore cartaceo Wiley non è mai riuscito a portare il libro sugli scaffali degli Apple Store.

03535b_appstorevietatiAlla stessa stregua Apple si muoverà anche con le applicazioni che da ora in poi potranno nascere per la piattaforma iPhone/iPod touch grazie all'SDK.

Troveranno le porte chiuse i software che non piacciono ad Apple, che vengono considerati illegali, che portano virus nel dispositivo, che serbano sorprese, che scavalcano la privacy dell'utente, che trattano la pornografia e che abusano della banda disponibile.

Come è facile immaginare queste chiusure vengono dal buon senso ma anche dalle richieste commerciali dei carrier di telefonia cellulare che non amano veder consumati troppi dati messi a disposizione sulla tariffa flat (solo in USA con AT&T e in UK con O2, gli altri applicano limitazioni).

Il peer-to-peer non sarà facilmente usufruibile con applicazioni ufficiali da scaricare attraverso App Store, lo strumento unico di distribuzione del software (pagamento o gratis).

Il VoIP sarà impedito sulla rete di telefonia cellulare ma possibile sulle reti Wi-Fi.

Sbloccare l'iPhone infrangeva la garanzia finora, continua a farlo adesso. Sarà ovviamente impossibile trovare questi software nell'App Store.

Benché è stata promessa una versione del browser Safari per iPhone/iPod touch con controlli di censura per tutelare i minori, Apple ha deciso che applicazioni relative alla pornografia non funzioneranno. Tuttavia online si trovano milioni di siti con questo genere di contenuti.

La sfida più grande, alla quale si è chiamata da sola Apple, sarà la valutazione dei software potenzialmente pericolosi per il dispositivo portatile. Dovranno, tardandone evidentemente l'uscita, testare in lungo ed in largo ogni software dando al consumatore la sicurezza che nulla di negativo potrà mai accadere.

Un interrogativo resta su cosa significhi esattamente "illegale" per Apple.



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