American Airlines studia il filtro anti-porno

08/10/2008 09:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Il collegamento a Internet dagli aerei statunitensi che sfruttano Gogo impedirà di visualizzare immagini scabrose. Attendiamo di conoscere il metro di giudizio e se anche Delta seguirà la scia di AA.

Il collegamento a Internet dagli aerei statunitensi che sfruttano Gogo impedirà di visualizzare immagini scabrose. Attendiamo di conoscere il metro di giudizio e se anche Delta seguirà la scia di AA.
 
I responsabili della compagnia aerea statunitense Delta Air Lines avevano dichiarato settimana scorsa che un sistema di filtraggio dei siti visualizzabili dai passeggeri era allo studio.

Gogo è la compagnia scelta da Delta per il futuro servizio ma è l'attuale fornitore di American Airlines sulle rotte tra New York City, San Francisco, Los Angeles e Miami. La decisione presa da AA per la banda larga via Wi-Fi a bordo dei suoi B767-200 è di impedire l'accesso ai siti con contenuto pornografico.

Ci sarà qualcuno nella sede di Gogo che controllerà ogni singola pagina web richiesta e che premerà il tasto rosso della censura a suo insindacabile giudizio? E con la spam come la mettiamo, l'omino di Gogo filtrerà anche quella e ci impedirà di scaricare messaggi inutili con signorine in abiti discinti?

AA, che ammette di non aver registrato alcun problema di questo tipo, finora, scrive che fornirà presto ulteriori dettagli.

Intendiamoci, non è evidentemente opportuno visitare un certo tipo di siti e, più in generale i contenuti VM 18, ma il fatto che ci sia qualcuno che decide cosa è buono e cosa no, piace poco. La censura piace poco. Soprattutto quando la comunicazione con chi compera qualcosa non è chiara, infatti American Airlines in questo caso non pubblica nemmeno sul sito ufficiale il comunicato stampa ma lo rilascia ad altre entità.

Quando ogni sito sarà classificato con precisi e condivisibili identificatori (un po' settari) se ne potrà riparlare. Nel frattempo vaglielo a spiegare ai giornali "seri" che le foto pubblicate sui siti, anche se "prese" dal web senza consenso, non possono contemplare quelle scandalistiche o gli scoop con capezzoli più o meno sfuggiti dal top del vestito d'alta moda della starlette di turno. Pena l'inclusione dalla lista nera di Gogo.



setteB.IT – la settimana digitale vista dall'utente mac