Cisco sull’iPhone unisce i termini per Apple

16/02/2007 12:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Se la filiale britannica di Cisco dava appuntamento al 21 febbraio per risolvere la disputa sull'iPhone, ora anche quella americana si allinea. Appuntamento a mercoledì.

Se la filiale britannica di Cisco dava appuntamento al 21 febbraio per risolvere la disputa sull'iPhone, ora anche quella americana si allinea. Appuntamento a mercoledì.
 
Allo scoccare del primo febbraio Cisco (non Apple) annunciava la concessione di altro tempo alla possibilità di accordarsi con l'azienda di Steve Jobs sull'uso della denominazione iPhone.

Il giorno dopo la filiale londinese di Cisco concedeva anch'essa un prolungamento dei tempi, ma era più precisa indicando il 21 febbraio come appuntamento per l'incontro decisivo.

Ora Cisco precisa che è Apple a chiedere un'ulteriore estensione per poter rispondere in modo adeguato alla causa intentata dal detentore legale (sotto molte categorie e nazioni) del trademark iPhone.

Cisco innanzitutto concede ad Apple questo tempo extra ma dice anche che vuole sfruttarlo opportunamente per trovare "una risoluzione con mutuati benefici".

E' mercoledì 21 febbraio questo ultimo (e cumulativo) termine perché Apple e Cisco si accordino per l'uso di iPhone. Traduzione: Apple dovrà pagare una imprecisata cifra e magari concedere interoperabilità sulle tecnologie Apple, prima di poter definitivamente battezzare il suo telefono cellulare, dopo lo sgarbo di averlo ufficialmente annunciato senza detenerne i diritti (sapendolo).



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