Azioni AAPL aiutano l’oleodotto dell’Alaska a dare dividenti wow

03/08/2011 07:00 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001Oculati investimenti per il fondo istituzionale che gestisce la risorsa più preziosa per il gelido stato USA. Le azioni Apple hanno triplicato. Aggiornato.
Va a gonfie vele il fatturato dell’anno fiscale 2011 per l’oleodotto dell’Alaska.

31-11525b_transalaskapipelinesystemPrima di gridare in coro “chissenefrega”, aspettate. L’investimento che ha reso di più all’APFC – Alaska Permanent Fund Corporation, che gestisce le 800 miglia di tubature petrolifere, è AAPL.

Per un valore di mercato di 207.160.083 dollari (al 30 giugno, quando ancora le AAPL non avevano sorpassato i 400 dollari) è l’azione di Apple che meglio ha saputo realizzare enormi guadagni per il TAPS – Trans-Alaska Pipeline System, davanti a fondi d’investimento, il più grande petroliere statunitense, il cioccolataio svizzero e le maggiori software house. Le 617.154 azioni comperate, pagandole 73 milioni e mezzo di dollari ora si sono praticamente triplicate di valore.

Si scherzava, anche se c’è poco da ridere, pochi giorni fa sul debito USA e di come Apple valesse più delle riserve di Washington. Ebbene qualche istituzione non si è fatta troppo intimorire e viene premiata per i coraggiosi investimenti fatti.

Il punto più a sud dell’oleodotto è Valdez, dove attraccano le petroliere che fanno il pieno di oro nero. Qualcuno ricorderà i tragici eventi per l’ecologia della zona quando, nel 1989, la speronata Exxon Valdez rilasciò in mare fino a 120.000 metri cubi di petrolio.

Quest’anno è stato il terzo migliore (40,1 miliardi di dollari di valore, +20,6% di ritorni) nella storia dell’APFC dal 1986 ad oggi, che trasferirà 800 milioni di dollari al fondo pensione, per i dividendi. L’anno scorso sono stati distribuiti 1.281 per ogni individuo.

E’ stato notato da USA Today l’investimento nell’azienda di Steve Jobs, ecco che uno dei più basici guadagni che fa girare il pianeta si affida all’hi-tech.

Aggiornamento del 03/08/2011: la precedente versione di questo articolo conteneva dati errati, chiediamo scusa per l’equivoco.



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