Approvato il trasloco della casa colonica di Steve Jobs

15/07/2009 13:30 CET

di Fabio M. Zambelli

00000a_fotonews001La sua proposta è stata accettata dalla municipalità, potrà costruire quello che vuole ma dovrà salvare il salvabile del vecchio edificio e ricostruirlo altrove.

La sua proposta è stata accettata dalla municipalità, potrà costruire quello che vuole ma dovrà salvare il salvabile del vecchio edificio e ricostruirlo altrove.
 
Le preoccupazioni di Steve Jobs sulla sua casa a Woodside Town sono finalmente terminate.

La scorsa notte la municipalità ha approvato il piano proposto dall'avvocato del CEO di Apple assieme a Gordon Smythe di Propel Partners.

I sei membri dell'assemblea sono soddisfatti, ma non il sindaco. Jobs potrà smontare l'attuale casa colonica degli anni venti (abbandonata) e costruirne una nuova, tuttavia il salvabile delle 14 stanze della Jackling House dovrà essere ricostruito, preservando comunque l'aspetto esteriore.

Il San Jose Mercury News riporta che l'abitazione comperata da Jobs nel 1984 (forse con i primi proventi del Macintosh) dovrà essere smantellata e ricostruita con una spesa di 604.800 dollari a carico del proprietario. Per un certo periodo i "pezzi" della vecchia casa resteranno in un magazzino di Propel Partners, al massimo per cinque anni.

Un'ultima estensione è stata concessa all'Uphold Our Heritage per lamentare nuove obiezioni, il termine è il 3 agosto.



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